Finisce l’era di Equitalia

Il premier italiano Matteo Renzi ha confermato ieri ciò che si mormorava da tempo nei palazzi della politica e nelle file del governo, anche per via della pressione di altri partiti e dell’opinione pubblica. Entro la fine del 2016 arriverà un “decreto che cambierà il modo di pagare il fisco e non ci sarà più Equitalia. Bye bye Equitalia”. Queste in sintesi le parole di Renzi, che ha poi posto l’accento su un nuovo modo di stabilizzare il rapporto tra cittadini e Fisco.

Non sono bastate dunque iniziative come la “cartella amica”, sperimentata prima a febbraio e da luglio inviata nelle case di oltre 300.000 italiani, con la proposta di una rateizzazione del debito. Non è bastato neppure l’accorpamento di alcune sedi, per far sì che Equitalia fosse percepita come un’unica società autonoma.

Entro sei mesi dunque Equitalia sparirà. Troppe le polemiche suscitate negli ultimi anni, le denunce di cittadini ai mass media, vessati da cartelle esattoriali dagli importi eccessivi. I dipendenti dell’attuale agenzia di riscossione, distribuiti sul territorio nazionale, verranno probabilmente riassorbiti dall’Agenzia delle entrate che insieme al governo e al ministero di competenza dovrà mettere a punto un nuovo sistema di riscossione.

In quest’ottica, la sempre maggiore digitalizzazione dei servizi amministrativi probabilmente darà una mano. Ma è anche ormai certo che al cittadino con un debito relativamente modesto non arriveranno più a casa cartelle esattoriali con il debito triplicato o quintuplicato nel giro di poco tempo. Le tasse andranno comunque pagate, e la strada della rateizzazione sembra essere al momento l’unica alternativa per convincere i cittadini a restituire i soldi dovuti al fisco, senza sentirsi ingiustamente presi di mira.

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