La “cartella amica” di Equitalia

Debiti col fisco? Come la metti, è sempre una bella rottura. Eppure, nella logica della riorganizzazione dell’Agenzia delle Entrate, tra cui spicca la sempre maggiore digitalizzazione, assume un nuovo rilievo anche l’invio cartaceo delle cartelle targate Equitalia, spauracchio per milioni di italiani.

L’iniziativa, chiamata “cartella amica”, è un invito da parte dell’agenzia di riscossione dei debiti con il Fisco a visionare da parte del debitore alcuni piani di rateizzazione. Verranno proposte, in una lettera dal linguaggio meno “burocratese” possibile, più alternative. “Cartella amica” prevede un minimo di 12 rate mensili e un massimo di 72, e vale per debiti fino a 50.000 euro.

Nel caso il cittadino accetti una delle soluzioni previste, basta barrare il piano di rateizzazione scelto, e inviare per raccomandata o tramite posta elettronica certificata il modulo firmato.

Si è calcolato che arriveranno nei mesi estivi oltre 300.000 lettere a casa degli italiani (di cui circa un terzo tra Roma, Milano e Napoli), o meglio di coloro che avendo debiti con il Fisco, non hanno finora concordato tramite gli uffici territoriali di Equitalia alcun piano di rientro del debito maturato.

In un’ottica di trasparenza, miglioramento del servizio, e soprattutto maggior fiducia del cittadino, la direzione di Equitalia aveva fatto partire l’esperimento “cartella amica” già lo scorso febbraio in tre province italiane: Varese, Firenze e Lecce. I risultati positivi hanno dunque convinto Equitalia e il suo nuovo cda ad adottare questa soluzione. Chissà che così non si possa nel medio-lungo periodo porre rimedio al danno di immagine provocato dai ripetuti servizi di “Striscia la notizia”, che hanno denunciato situazioni tra Equitalia e cittadini ben poco “amichevoli”.

Exit mobile version