Il conto dei farmaci non torna

L’agenzia italiana sul farmaco (AIFA) ha reso noto un report sulla spesa farmaceutica in Italia nel primo bimestre 2016.

I dati per il Servizio sanitario nazionale non sono incoraggianti. In soli due mesi la spesa dell’ospedaliera ha raggiunto una percentuale del 5,12% dell’intero Fondo sanitario nazionale, contro un tetto previsto del 3,5%. Questa differenza di circa 1,7 punti percentuali vuol dire milioni di euro di scarto. La spesa per la farmaceutica territoriale è invece in linea con i tetti previsti.

Appena un mese fa, l’Aifa aveva fotografato la situazione della spesa farmaceutica in Italia nel 2015, mettendo l’accento anche sullo scostamento dei dati che provengono da fonti diverse (il sistema informativo del ministero della Salute, il sistema di tracciabilità del farmaco delle aziende, e il conto economico derivante dalle spese registrate).

I conti  (per i farmaci convenzionati acquistati nelle farmacie non c’è alcun problema) non tornano se in Campania c’è stato uno scarto di circa 100 milioni di euro, in Emilia Romagna di 65 milioni, ma anche in una Provincia virtuosa come Trento, la spesa in conto economico è stata nel 2015 del 20% più bassa rispetto a quella tracciata dalle aziende.

Prima di preoccuparsi dei tetti di spesa, il ministro Lorenzin e il direttore generale dell’AIFA hanno concordato sulla necessità di avere a disposizione per l’ospedaliera dati più certi, con una vigilanza maggiore affidata alle Regioni. Altrimenti i conti per forza di cose non tornano.

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