Quando le certificazioni servono davvero

Molte aziende al giorno d’oggi, per poter competere davvero sul mercato, hanno bisogno di innovare, il che si traduce spesso nella necessità di ottenere la collaborazione di esperti informatici. Persone in grado di mettere mano al database, ai server interni, al sito dell’azienda, o di sviluppare applicazioni e altro ancora.

Nel settore ICT, come riporta il sito italiano delle piccole e medie imprese, 25 figure professionali sono state regolamentate lo scorso gennaio 2016; tra queste figurano, tra le più richieste: il web community manager, il web project manager, il web project manager, l’e-commerce specialist, l’online store manager, il reputation manager.

Una laurea in informatica è un’ottima base di partenza, ma anche alcune certificazioni e percorsi formativi possono garantire una strada verso queste attività professionali.

La certificazione ECDL è la nota patente europea del computer. Il livello ECDL expert garantisce competenze di medio-alto livello. Poi ci sono le certificazioni CISCO, il cui livello expert è legato all’ambito del networking, mentre il livello architect è rivolto a network designers.

Un’altra certificazione piuttosto noto è quella VMware, utile per coloro che vogliano lavorare nel virtuale e nel cloud computing. I livelli architect e devolper sono i più ambiti; qui si tratta di seguire i server aziendali, di programmare i software e gestire i processi IT aziendali. Poi ancora c’è la certificazione PEKIT, che si divide come le altre in diversi livelli ed esigenze, dalla progettazione in ambiente 3D, alla didattica a distanza digitale.

Anche per il pacchetto Microsoft Office, il cui utilizzo a livello esperto non è una banalità, esiste una certificazione apposita: la MOS. Il livello master indica una competenza massima in Word, Excel, Access e Power Point.

Seguire uno di questi corsi, anche se già impiegati, vuol dire senza dubbio accrescere le proprie chance di lavoro nel futuro.

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