In arrivo le prime buste arancioni Inps

Dopo aver a lungo dichiarato pubblicamente, e con atteggiamenti trionfalistici, la novità della simulazione della pensione degli italiani, il presidente dell’Inps Tito Boeri ha dato il via libera all’invio delle prime 150.000 buste arancioni.

Il lavoro dei tecnici dell’Istituto di previdenza sociale è appena all’inizio: entro la fine del 2016, le buste recapitate ai lavoratori italiani si aggireranno sui 7 milioni. Ma qual è il contenuto di questa comunicazione via posta?

C’è da dire, innanzitutto, che è un sistema alternativo a quello messo a punto già l’anno scorso sul sito Inps alla voce “La mia pensione”. In questo secondo caso, infatti, basta registrarsi, attivare un Pin e poi si può usufruire di tutti i servizi online dell’Inps, tra cui il calcolo della propria pensione. Nel caso delle buste arancioni, invece, il lavoratore troverà all’interno i propri dati personali, la data probabile della sua età di pensionamento e l’importo erogato dall’Inps per i contributi versati nell’arco della propria attività lavorativa.

Si tratta di una simulazione, sia ben chiaro, suscettibile di cambiamenti futuri, anche perché al di là del passaggio dal sistema retributivo al contributivo, ormai entrato a regime, gioca un ruolo fondamentale anche la previsione di crescita del Pil italiano (stimato nella simulazione all’1,5% annuo).

Per ora quindi appare necessario dare un’occhiata alle buste arancioni che arriveranno, che in molti casi, come prevedono alcuni analisti, riserveranno delle brutte sorprese. Soprattutto per gli under 35, la cui età pensionabile potrebbe superare di gran lunga i 70 anni, con un assegno mensile  intorno a un tasso di sostituzione del 60% (attualmente si aggira per i prossimi pensionati al di sopra dell’80%).

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