Il PIL italiano in crescita

L’Italia riparte. Dopo tre anni consecutivi di PIL negativo, l’Italia secondo l’ISTAT fa segnare nel 2015 un +0,8%. Un dato leggermente inferiore alle previsioni del governo un anno fa (+0,9), ma superiore rispetto allo 0,7% stimato fino a tre mesi fa.

Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha dichiarato: “Il governo mantiene i propri impegni, i dati sono incoraggianti e la crescita c’è”. Stessa musica nelle parole del premier Renzi su Facebook: “A inizio del 2015 avevamo immaginato una crescita del +0,7 per cento. La crescita è stata invece del +0,8 per cento. Meglio delle previsioni. Il governo Monti aveva chiuso con –2,3%; il governo Letta con –1,9%”.

Al di là del dato politico, ciò che interessa ai consumatori e alle imprese sono gli obiettivi economici. Per quanto riguarda i primi, la spesa delle famiglie è cresciuta nel 2015 dello 0,9%, con un incremento maggiore nel settore dei trasporti (5,5%), dell’istruzione (2,7%), della cultura (2,4%). Per le seconde, sono buoni i dati sugli investimenti fissi lordi, cresciuti dello 0,8%, mentre le esportazioni sono aumentate solo del 4,3%, a fronte del 6% delle importazioni.

Anche lo Stato italiano tira un sospiro di sollievo nell’anno 2015. L’indebitamento è sceso al 2,6% del PIL, e il deficit è di poco oltre ai 43 milioni di euro, in diminuzione rispetto al 2014.

Infine il capitolo tasse, per cui il governo ha annunciato un taglio a partire da quest’anno. Nel 2015 l’ammontare delle imposte dirette, indirette, in conto capitale e dei contributi sociali in rapporto al PIL risulta del 43,3%, in calo dello 0,3% rispetto all’anno precedente.

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