La Politica agricola comune (Pac) deve restare separata e indipendente nel nuovo bilancio dell’Unione Europea, per garantire la sovranità alimentare del continente in un periodo di forte instabilità globale. È la posizione espressa da Coldiretti in merito al documento “Il Percorso verso il prossimo quadro finanziario pluriennale” presentato dalla Commissione Europea, che delineerà le strategie di bilancio per i prossimi anni.
Secondo Coldiretti, semplificare l’accesso ai fondi agricoli è un obiettivo positivo, in linea con le richieste avanzate nelle manifestazioni dello scorso anno a Bruxelles per ridurre la burocrazia. Tuttavia, qualsiasi tentativo di accentrare i fondi agricoli in un unico contenitore e trasferire la gestione ai singoli Stati rappresenterebbe un grave rischio per il futuro del settore. Un’eventuale nazionalizzazione delle risorse minerebbe la tenuta dell’agricoltura europea, con conseguenze economiche e produttive rilevanti.
Coldiretti sottolinea l’importanza di trovare sinergie tra i fondi agricoli e quelli strutturali per colmare il deficit infrastrutturale e idrico che pesa sulla produzione alimentare. La priorità deve essere destinare le risorse ai veri agricoltori, coloro che lavorano quotidianamente la terra e contribuiscono alla tutela ambientale. Contestualmente, è necessario evitare politiche penalizzanti per il settore vitivinicolo, come l’introduzione di etichette allarmistiche prive di basi scientifiche, che rischierebbero di danneggiare un comparto fondamentale per l’economia e la cultura europea.
Il tema è stato discusso nel corso di un incontro organizzato da Farm Europe a Strasburgo, alla presenza del Commissario europeo all’Agricoltura Cristophe Hansen, del presidente del comitato strategico di Farm Europe, Ettore Prandini, e di Luigi Scordamaglia, presidente di Eat Europe. Durante il confronto, Prandini ha ribadito che i fondi destinati all’agricoltura devono essere difesi, garantendo il sostegno al reddito e il finanziamento ai veri agricoltori.
Riguardo al settore vitivinicolo, Prandini ha evidenziato la necessità di evitare scelte ideologiche e non basate su evidenze scientifiche, sottolineando che il vino è un simbolo culturale e un’eccellenza del made in Europe. Anche Scordamaglia ha insistito sulla necessità di un processo di semplificazione amministrativa efficace, in grado di segnare una rottura con la gestione della precedente Commissione Europea.