Prima un tavolo tecnico che sia competente e rigoroso, che sappia valutare il progetto Edison. E soltanto dopo, sulla base delle risposte ricevute dagli esperti in particolare sulle possibili implicazioni per la salute, si potrà eventualmente procedere con l’approvazione dell’inserimento in zona ZIPA.
Questa la posizione della Cna, ribadita in occasione del Consiglio comunale aperto che si è tenuto a Jesi sul progetto presentato da Edison.
Per il presidente provinciale Cna Maurizio Paradisi, Jesi, conosciuta per la sua eccellenza produttiva, non dovrebbe trasformarsi unicamente in un polo logistico o in una destinazione per progetti ambiziosi senza una pianificazione approfondita e condivisa, che tenga conto del profilo artigiano diffuso sul territorio.
Massimiliano Santini, direttore provinciale, ha evidenziato che, nonostante siano trascorsi 15 mesi dall’inizio della procedura e siano state riconosciute le opportunità occupazionali e strategiche del progetto, mancano ancora certezze sull’impatto dell’impianto sulla salute pubblica. Prima di qualsiasi autorizzazione, è fondamentale valutare l’impatto sociale sulla salute pubblica, seguito dall’analisi delle opportunità economiche sia a breve che a lungo termine.
La Cna, oltre che sull’aspetto primario della tutela della salute, insiste anche sulla necessità di rispettare l’imparzialità delle decisioni e la distribuzione dei benefici progettuali. Ogni progetto deve essere coerente con una visione di sviluppo territoriale ampia e strategica.
Infine, la Cna ribadisce che il territorio non può essere oggetto di interventi imprenditoriali imposti dall’alto, disarticolati tra loro e con impatti discutibili, poiché le conseguenze ricadrebbero sulla popolazione locale.