Le banche hanno stretto i cordoni della borsa e continuano a farlo davanti alle politiche monetarie degli Istituti Centrale. Sembrano solo discorsi da telegiornale ma poi si calano sul tessuto industriale di ogni territorio. E non fa eccezione la Sardegna a guardare le risultanze del centro studi della Cna il quale rileva che le restrizioni nella politica monetaria in un contesto economico sempre più instabile rende sempre più fragili e rischiose le condizioni delle imprese sarde.
Il dossier analizza gli ultimi dati disponibili sul mercato del credito (ottobre 2023), consentendo ormai di monitorare l’impatto dei numerosi rialzi del tasso ufficiale decisi dalla BCE (luglio, settembre, novembre e dicembre 2022, febbraio, marzo, maggio, giugno, agosto e settembre 2023), che lo hanno portato dallo 0% su cui si era assestato da marzo 2016, al 4,5% attuale.
“Con il protrarsi dell’orientamento restrittivo della politica monetaria e in un contesto economico che nel corso dei mesi non cessa di essere instabile – commentano Luigi Tomasi e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario regionale della Cna Sardegna – diventano sempre più fragili e rischiose in Sardegna le condizioni per fare impresa