Autostrada A14 chiusa per un incidente all’interno della galleria Vinci, all’altezza di Cupra Montana. Il bilancio è attualmente di una vittima e undici feriti, di cui due in gravi condizioni.
La vittima è l’autista, di nazionalità macedone, del pullman che si è scontrato con un camion che trasportava sostanze alcoliche e che a seguito dell’urto ha preso fuoco. Le fiamme, oltre al pullman che trasportava una comitiva di stranieri e al camion (il cui autista è rimasto ferito), hanno coinvolto anche un altro mezzo pesante.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco dei Comandi di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata con l’ausilio di tre autopompe, tre autobotti, un mezzo 4X4 con modulo idrico, un mezzo con liquido schiumogeno ed un carro-aria. I feriti sono stati soccorsi dalle autoambulanze del 118.
La polizia stradale ha provveduto a chiudere il tratto di autostrada da Fermo a Pedaso. Con gravi disagi alla viabilità da nord a sud.
Un incidente che riapre il dibattito sull’adeguatezza dell’autostrada Adriatica nel tratto marchigiano.
Alle 19 Autostrade per l’Italia segnala tra Fermo e Grottammare in direzione Bari,4 km di coda per ripristino. Si viaggia su una sola corsia in deviazione sulla carreggiata opposta, In direzione Bologna, tra Val Vibrata e Pedaso ci sono 5 km di coda. In alternativa si consiglia di percorrere SS 16 Adriatica.
Le accuse della Cna
Così il presidente Emiliano Tomassini e il direttore Andrea Caranfa della Cna di Fermo, dopo aver espresso vicinanza ai familiari della vittima e dei feriti: “Ancora una volta il tratto autostradale del sud delle Marche è teatro di morte, sofferenza, disperazione e paura. Come Cna abbiamo sempre sostenuto che la soluzione più fattibile per l’alleggerimento, non certo la risoluzione, delle criticità sull’autostrada che attraversa il Fermano sarebbe stata la realizzazione della terzia corsia. Un’opera strategica, che a conti fatti non sarà terminata prima di almeno 20 anni, dai costi che sappiamo essere ingenti. Ma ribadiamo anche oggi che i costi in termini di vite umane sono incalcolabili e questo territorio non può più permetterselo. Se queste devono essere giustamente le ore della riflessione e del cordoglio, non possiamo tuttavia tacere di fronte a questi scenari apocalittici che purtroppo sono ormai la regola per la nostra autostrada”.
“Di fronte alle chiare difficoltà della manifattura, dovute a cause di lungo corso e contingenze decisamente sfavorevoli – ricordano i responsabili Cna – da tempo si sta cercando di indirizzare il futuro dell’economia verso una vocazione turistica, legata ai servizi, all’accoglienza e alla ricettività. La tragica situazione infrastrutturale dell’autostrada ci sta costringendo ad ipotecare questo futuro, la sopravvivenza del tessuto economico e imprenditoriale del Fermano. Tragedie come quella di oggi hanno conseguenze gravissime, oltre che per chi vi si trova coinvolto direttamente, anche per il turismo delle nostre zone, per chi fa impresa o vorrebbe farla, per chi sulle corsie autostradali fa viaggiare le merci, le persone, le vite”.
Le imprese si uniscono agli amministratori locali e chiedono di capire, di sapere a che punto sono questi infiniti lavori, questo continuo valzer di deviazioni, aperture e chiusure dei tratti interessati. “Perché ancora – chiede Cna – non ci sono notizie almeno sulla riapertura della carreggiata a due corsie; perché la Società Autostrade ancora non mette nero su bianco le buone intenzioni, un passaggio più che fondamentale per far arrivare le risorse necessarie a partire con la terza corsia. A queste condizioni ci aspettiamo, alle porte della bella stagione, un’altra galleria chiusa, che va a strozzare ancora di più il territorio e che ci chiude, oltre al traffico, anche il futuro”.