Dopo 36 anni ritorna in piazza Vittorio Emanuele III a Somma Vesuviana la tradizionale Fiera del Martedì dopo Pasqua, con attrazioni per ragazzi e famiglie. Un evento che vanta 724 anni di storia.
Dalle ore 6 e fino alle ore 14 maxi isola pedonale con chiusura di tutta la piazza, anche delle aree antistanti il Monumento ai Caduti, le scale e l’area antistante la chiesa di San Giorgio. Chiusura anche di via Vittorio Emanuele III.
“Non era scontato – ha affermato Rosanna Raia, assessore al Commercio del Comune di Somma Vesuviana, nel napoletano – ma ci siamo riusciti. Dopo 36 anni ritorna in piazza Vittorio Emanuele III, la tradizionale Fiera del Martedì dopo Pasqua che è giunta alla sua 724 esima edizione! La tradizionale Fiera che si svolge da 724 anni, ritorna in Piazza Vittorio Emanuele III. L’ultima edizione tenutasi in Piazza, risale al 5 Aprile del 1988, Dal 1989 e fino al 2023, la Fiera si è svolta in località San Sossio”.
Per l’occasione ci sarà una maxi isola pedonale. “Al fine di consentire il sereno svolgimento del ritorno della Fiera, in Piazza Vittorio Emanuele III, dalle ore 6, alle ore 14 chiuderemo al traffico Via Vittorio Emanuele III, tratto di strada compreso tra l’intersezione con Via Casaraia e l’intersezione con Via San Giovanni De Matha – spiega l’assessore alla Mobilità Mauro Polliere – ma chiuderemo anche l’area antistante il Monumento ai Caduti, in Piazza Vittorio Emanuele III e l’area antistante le scale e la chiesa di San Giorgio. Dunque tutta la Piazza sarà una maxi isola pedonale”.
“I primi dati certi circa le fiere sommesi – ricorda Alessandro Masulli, Direttore dell’Archivio Storico del Comune di Somma Vesuviana – si riscontrano, già, nel XIII quando Carlo II d’Angiò lo Zoppo, nel 1294, concesse ai Magnifici della città e ai Padri Domenicani la licenza di fare nundinæ ; questo privilegio fu riconfermato, poi, l’8 marzo del 1300 dallo stesso Carlo II. Il luogo della fiera era il campo dopnico o donneco: forse situato tra località Starza Regina e San Domenico; il termine dopnico nasceva dalle modificazioni dell’originario termine latino campus dominus. Arrivarono poi le concessioni degli aragonesi in particolare di Giovanna III che, nel 1494 in concomitanza con l’edificazione della nuova Chiesa di Santa Maria del Pozzo e del convento adiacente, ridava nuovo impulso all’antica fiera con l’istituzione di una festa in onore della Vergine del Pozzo. L’afflusso di numerosi pellegrini alla festa incrementò anche la fiera esterna; l’ampio sagrato della chiesa di Santa Maria del Pozzo e lo spazio circostante diventarono, ogni anno, il centro di scambi e di affari. L’aspetto lucrativo mise in moto, però, un sistema di dazi e gabelle, che indusse la regina a chiedere a suo fratello la concessione del mastromercato. La richiesta fu accordata tra l’entusiasmo dalla popolazione. La fiera, che iniziava il martedì in albis, durava otto giorni. La figura del mastro mercato, che aveva giurisdizione civile e penale per l’intera durata della fiera, metteva da parte, addirittura, l’autorità regia. Nel 1808 fu spostata da Santa Maria del Pozzo al centro, in un luogo allora chiamato in parte Largo San Giorgio e in parte Largo del Duca, attualmente Piazza Vittorio Emanuele III. Dal 1989 era stata spostata nuovamente nella periferia di San Sossio. Ora la Fiera ritorna in Piazza”.