Mentre la gran parte degli italiani pensa alla Pasqua (qualcuno è già in vacanza) nelle pec dei Comuni è arrivato questionario SOSE (diventato SOGEI), formato da 36 pagine dove inserire i dati e 83 di istruzioni. Questionario che dovrà essere compilato entro il 25 maggio, pena l’azzeramento die trasferimenti.
I dati richiesti si riferiscono al 2022. Con alcune difficoltà nei Comuni minori, specialmente dove nel frattempo il personale è cambiato.
“Quei dati richiesti, al 99% servono a niente”, denuncia l’Uncem. Che ricorda come quegli stessi dati lo Stato già li possegga da altri questionari, mappature, rilevazioni. Per Uncem, insomma, si tratta di un lavoro inutile. Soprattutto per i piccoli Comuni.
“Mi pare sia quantomai necessaria una riflessione su questo modo di un certo tipo di burocrazia romana – afferma il presidente nazionale di Uncem, Marco Bussone – di relazionarsi con gli Enti locali. Che è inutile e dannosa fatta con quaranta pagine di questionario. Che fa perdere tempo e qualche volta muove anche belle macchine di consulenti pagati. Di certo non è il questionario che agevola i rapporti sussidiari tra Stato centrale e Comuni. Qualcuno metterà anche dati a caso. Per carità, non si fa e non si deve fare. Ma al posto di pagare un consulente che lo compili, sarà poco istituzionale, ma è un forte rischio che SOGEI già SOSE ha sempre spinto a correre”.