Agricoltura, Terra Viva annuncia una grande campagna di ascolto

Terra Viva avvierà una grande campagna di ascolto affinché non si spengano i riflettori sui temi dell’agricoltura. E

E’ quanto ha annunciato all’Ansa il presidente nazionale di Terra Viva, Claudio Risso, in una lunga intervista sulle manifestazioni dei trattori e le prospettive del settore agricolo.

“La nostra posizione – spiega il leader Terra Viva – è chiara: confrontarci con chi protesta, orientare il dibattito in corso, stare in campo rilanciando le nostre proposte riconoscendo agli agricoltori gli importanti investimenti fatti in questi anni. Non c’è spazio per la demagogia o i populismi che garantiscono un effimero facile consenso nell’immediato per poi diventare rapidamente una presa in giro. Ad esempio ritengo un errore attaccare genericamente il valore della Pac, che vale quasi 400 miliardi, un terzo del bilancio europeo: è fondamentale invece organizzarne e anticiparne la revisione di medio periodo”.

Quanto all’emendamento del governo sull’Irpef agricola, per Risso “rappresenta un passo importante che va incontro alle nostre richieste, ma il vero nodo da affrontare è quello degli squilibri presenti nella filiera, perché oltre alla burocrazia le nostre aziende agricole fanno i conti ogni giorno con la bassa redditività. Il valore aggiunto medio per l’impresa è sotto i 32mila euro nella fase agricola, 527mila euro per l’industria alimentare, delle bevande e del tabacco, oltre 144mila nella distribuzione e 84mila nella ristorazione: sono cifre che parlano da sole, e se aggiornate darebbero stime ancora più sproporzionate a discapito dei produttori e dei lavoratori agricoli”.

“La condizione per consolidare lo sviluppo dell’agroalimentare italiano – commenta inoltre Risso – è un patto di sistema tra associazioni agricole, cooperazione, organizzazioni di prodotto, imprese di trasformazione, organizzazioni sindacali del settore, grande distribuzione organizzata, che assumono qualità, sicurezza ed equa ripartizione del valore come elementi distintivi delle diverse filiere. Questa è la direttrice per realizzare accordi di filiera integrata, per tutelare qualità del prodotto, quantità necessarie, reddito per i produttori, buona occupazione, rispetto delle leggi e dei contratti, altrimenti perderemo tante opportunità di crescita e subiremo ulteriore abbandono di ampie aree del Paese, in primis quelle interne e marginali”.

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