Confartigianato Imprese Demaniali Toscana, staffetta tra Pardi e Fidanzi

andrea fidanzi

E’ Andrea Fidanzi (nella foto) il nuovo presidente di Confartigianato Imprese Demaniali Toscana. Imprenditore di Venturina, in provincia di Livorno, Fidanzi che gestisce uno stabilimento balneare a Principina a Mare (Grosseto). Subentra a Marco Pardi, imprenditore di Carrara, che ha assunto la carica di vicepresidente e che ha dichiarato: “E’ un’alternanza che darà spazio e voce anche a nuovi dirigenti e ad altre aree della Toscana, altrettanto importanti e strategiche per il nostro comparto turistico e per lo sviluppo della nostra associazione”. Pardi ha tenuto a precisare che non si farà da parte, ma come vicepresidente sarà a fianco di Andrea Fidanzi per aiutarlo con tutta l’esperienza che ha maturato nel settore.

Il neopresidente Andrea Fidanzi, che attualmente ricopre la carica di presidente di Confartigianato Imprese Demaniali Grosseto, ha detto: “Ho accettato una sfida tanto importante quanto difficile. Con Marco Pardi faremo squadra per rappresentare l’intera costa toscana e per collaborare con il nostro presidente nazionale Mauro Vanni e con tutta la dirigenza dell’associazione”.

Per il no presidente di Confartigianato Imprese Demaniali Toscana è assolutamente necessario superare le incertezze che derivano dall’applicazione della Direttiva Bolkestein: “Dobbiamo fare pressione, assieme a tutte le altre associazioni, affinché il Governo traduca l’accertamento di non scarsità della risorsa in norme adeguate e accettate dall’Europa. E dobbiamo comunque arrivare ad abolire l’art. 49 del Codice della Navigazione, quello in cui si esclude a priori un adeguato indennizzo in caso di perdita della concessione, in particolare nel caso di riassegnazione a soggetti terzi”.

Secondo Confartigianato Imprese Demaniali è fondamentale la distinzione tra la proprietà del sedime che è dello Stato, che può metterlo a bando, e le aziende balneari che vi insistono sopra in virtu’ di un diritto di superficie. Secondo l’associazione, le aziende balneari devono essere considerate come tutte le altre. Quindi suscettibili di essere valutate con criteri patrimoniali. Precisa poi il presidente Fidanzi: “Le aziende balneari sono il frutto del lavoro dei nostri imprenditori, che hanno realizzato importanti investimenti e fidelizzato la clientela. Hanno un valore economico e finanziario. Se fossero obbligati a lasciarle dovrebbero maturare il diritto ad essere adeguatamente rimborsati. Non possiamo pensare che questo diritto fondamentale possa essere sottratto con procedure assimilabili ad un esproprio”.

Fidanzi e Pardi concordano quindi sulla necessità di essere coesi e di fare massa critica con tutti i colleghi: “I balneari sono il cardine di un intero sistema turistico. Non solo garantiscono la pulizia di tutti gli arenili, il servizio di salvataggio e i servizi igienici ma, con l’attrattività delle loro aziende, portano in Toscana milioni di presenze. turisti che alloggiano, che frequentano i locali, che visitano le città e i luoghi di interesse. Questa situazione di incertezza – concludono – frena gli investimenti e penalizza lo sviluppo e la crescita. È assolutamente necessario individuare in tempi brevi un percorso adeguato e giuridicamente corretto per ridare certezze e prospettive al nostro sistema economico”.

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