Tardiva la prese di posizione di Confindustria sui valichi e la necessità di migliorare le infrastrutture italiane per favorire la logistica. Uggè, presidente di Fai-Conftrasporto, all’indomani delle dichiarazioni del presidente della Confederazione degli industriali sui temi del trasporto e delle infrastrutture, si chiede dove fosse Confindustria quando la Fai evidenziava l’importanza della permeabilità dei valichi alpini: “Confindustria si accorge finalmente dell’importanza della logistica, dei trasporti e delle Infrastrutture, ma il suo intervento è quantomeno tardivo”.
“Potremmo sbagliare, ma le ultime prese di posizione sull’emergenza valichi sono piuttosto datate e risalgono ai presidenti Antonio D’Amato e ai direttori generali Stefano Parisi e Gianpaolo Galli – rimarca Uggè –. Confindustria è rimasta abbastanza silente sul tema delle infrastrutture, oltre che sul rispetto delle regole della sicurezza ,che avrebbero favorito alle imprese di autotrasporto di potersi ristrutturare, crescere e divenire competitive nei mercati europei”.
“Dov’era Confindustria -prosegue Uggé – quando il premier Giuseppe Conte, dichiarandolo inutile, bloccò il tunnel ferroviario Torino-Lione, ascoltando il professor Marco Ponti? E quando ancora il ministro dei Trasporti fermò i lavori lungo l’asse Genova-Rotterdam ritardandone almeno per tre anni l’avanzamento? Infine, dov’era negli ultimi anni, quando si chiedeva di realizzare la seconda canna del tunnel del Monte Bianco?”.
“Le conseguenze di certi silenzi – insiste Uggè – il Paese le sta pagando. Eppure il professor Vassily Leontieff, fin dal 1984, aveva avvertito che, se non realizzati i valichi previsti dal Piano generale dei trasporti dello stesso anno, ci sarebbero state prevedibili crisi economiche, che oggi viviamo”.
“Oggi Confindustria sbandiera l’importanza di questi temi. Meglio tardi che mai, ma dimenticare è da stolti”, conclude il presidente della Federazione degli Autotrasportatori Italiani.