“Il Sogno di Paolo”, così il prosciutto cotto è diventato protagonista della tavola

Rovagnati

Si chiama “Il Sogno di Paolo, il cortometraggio animato che racconta la vita e il lascito imprenditoriale di Paolo Rovagnati. A ottant’anni dalla nascita dell’imprenditore, Rovagnati ha voluto così narrare l’idea che ha cambiato la tradizione della gastronomia italiana: il prosciutto cotto, da prodotto degli scarti del crudo, a protagonista di pregio della cultura alimentare italiana.

Il cortometraggio riassume la storia di Paolo Rovagnati, a partire dagli anni Cinquanta quando – ancora ragazzo – si cimentava ad aiutare il padre nell’attività di famiglia che allora produceva burro e commercializzava formaggio. In seguito a un’intuizione, Paolo decide di tentare un’impresa: realizzare un prodotto unico e inconfondibile, al tempo assente sul mercato, un Prosciutto Cotto di Alta Qualità. Nel corto si vede Paolo diventare uomo e, nel giro di alcuni anni, tentativo dopo tentativo, realizzare il proprio sogno: quello di dare vita a Gran Biscotto, oggi il N°1 nel mercato dei prosciutti cotti (fonte dati: Circana). Tra i sogni di Paolo, anche quello di portare i suoi prodotti lontano, fino agli Stati Uniti. Attorno a lui, nel film, la famiglia e tutte le persone di Rovagnati che hanno ereditato i suoi valori e la forza della sua visione. Nel commovente finale del cortometraggio, il giovane Paolo si risveglia dal suo sogno, ma l’azienda Rovagnati e il suo sbarco in America sono oggi realtà.

Realizzato con la tecnica dell’animazione tradizionale passo 3, partendo dal concept ideato dal Team Creativo di Connexia, sotto la supervisione dell’Executive Creative Director Riccardo Catagnano e in collaborazione con l’illustratrice e Creative Director Margherita Premuroso, il video ha una forte carica emotiva, che fa leva sull’emozione e sul ricordo.

Questo il commento della famiglia Rovagnati: “Siamo orgogliosi della realizzazione di questo progetto, che onora quanto lasciato in eredità da Paolo, non solo a noi, ma a tutto il Paese. Gli ottant’anni dalla sua nascita sono l’occasione per raccontarlo come imprenditore visionario, ma anche come padre e marito straordinario. Apprezziamo particolarmente, infatti, che il corto riesca a raccontare sia la sua dimensione professionale che quella umana, inscindibilmente unite dall’idea del sogno”.

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