Gli aeroporti toscani di Pisa e Firenze sono tornati ai livelli pre Covid. Eppure i sindacati puntano l’indice contro la gestione del Galileo Galilei nella stagione invernale.
Nel mese di novembre negli aeroporti di Pisa e Firenze sono transitati oltre 482mila passeggeri, con un incremento per entrambi di circa il 12% e in linea con i dati del 2019, prima della pandemia. Si tratta del terzo miglior risultato di sempre, dopo il boom degli anni 2018 e 2019.
I dati dell’aeroporto di Pisa
Nei primi 11 mesi di quest’anno a Pisa sono transitati 4.823.188 passeggeri (+14,8% rispetto allo stesso periodo del 2022), grazie ai collegamenti con l’est europeo.
Attualmente lo scalo è collegato con 79 destinazioni, di cui 68 internazionali, con le nuove tratte verso Porto, Parigi Charles de Gaulle, Glasgow Prestwick, Atene, Kos e Amman.
I sindacati attaccano
I sindacati Cgil, Cisl, Uil e UgI denunciano però il calo dei collegamenti nei mesi invernali, Cosa che tra l’altro determina la mancanza di lavoro per gli stagionali ed i dipendenti part-time. Per questo chiedono il rilancio dello scalo pisano, l’attuazione del masterplan, un interesse maggiore, affinché l’aeroporto di Pisa non sia subalterno a quello di Firenze.
“I lavori di potenziamento, promessi da quasi 10 anni, non si sono ancora realizzati” denunciano i sindacati. Che lamentano anche “problemi nelle aziende di handlin,g che non investono per un’operatività efficiente: costante penuria di mezzi per portare i passeggeri dai gate agli aerei, mancanza ed obsolescenza di mezzi per effettuare le operazioni di carico e scarico degli aeromobili e criticità negli strumenti di lavoro come radiotrasmittenti per le comunicazioni sulle piste”.
Pisa, insomma, è uno scalo “sempre più low-cost e praticamente senza compagnie aeree di linea”. Una scelta che secondo i sindacati fa perdere professionalità.