Da anni Massimiliano Galletti conduce una battaglia contro le compagnie petrolifere e il modo in cui legano contrattualmente i gestori di pompe e stazioni di servizio. Raccontando l’esperienza da lui vissuta in prima persona. Un’esperienza che ora ha raccontato in un libro, intitolato “Petrolio”.
“Mi sono trovato costretto a pubblicare questo libro – spiega Galletti – per raccontare le ingiustizie che siamo costretti a subire noi benzinai da parte delle compagnie petrolifere. Una vicenda diventata una barzelletta, dove però a ridere sono solo le lobby petrolifere, chi si allea per comodo a loro”.
Galletti parla anche delle misure assunte dal Governo, che avrebbero dovuto calmierare l’aumento dei prezzi. Misure ritenute assolutamente inadeguate: “Il cartello dei prezzi medi è solo uno sciocco pretesto per scaricare le responsabilità addosso ai benzinai. Quando tutti sanno benissimo che i prezzi di vendita dei carburanti sono obbligati dalle compagnie petrolifere. Ma la cosa assurda è che questi cartelli dei prezzi medi spingono la clientela a rifornirsi dalle pompe bianche, le pompe dei ‘miracoli’, visto che acquistano il carburante dalle compagnie petrolifere per poi rivenderlo ad un prezzo decisamente inferiore rispetto ai distributori di bandiera, dove il benzinaio è obbligato a vendere a prezzi più elevati, che gli vengono imposti dalle stesse compagnie petrolifere che vendono i carburanti alle stesse pompe bianche. Questo fatto è totalmente inspiegabile – commenta Galletti – tanto che i benzinai veri sono alla fame, come aveva predetto già nel 2007 il fondatore del più grande sindacato dei benzinai, la Faib. Franco Bertini. Queste pompe bianche in 13 – 14 anni da piccoli depositi di carburanti hanno creato veri e propri imperi, mentre qualche benzinaio ‘vero’, dopo oltre 40 – 50 anni di attività è arrivato al compiere gesti estremi”.
Galletti vede l’inizio di questo processo nelle liberalizzazioni volute da Bersani nel 2006: “Hanno dato il via – spiega alla corsa al prezzo più basso, in un sistema totalmente incurante di regole e principi. E’ qui che si è cancellata la figura del benzinaio, della su professionalità e serietà”.