Il monitoraggio di un anno sarà presentato a Catania lunedì prossimo: in mostra la vita e la prospettiva dei “Tre Golfi”

C’è mezza Sicilia che si affaccia nei tre grandi golfi che la contornano e dove per un anno intero sono state monitorate le attività umane insieme ai sistemi di pesca ed anche il variare delle condizioni ambientali. L’obiettivo? Costruire modelli di pesca sostenibili, condivisi e integrati; monitorare lo stato di salute dei nostri mari attraverso attività di ricerca condotte a bordo delle imbarcazioni che praticano l’attività a strascico. Questi gli obiettivi del progetto di ricerca “Rete 3 Golfi – 3G”, finanziato dalla Regione Siciliana attraverso il dipartimento regionale della Pesca mediterranea con risorse del P.O. Feamp Sicilia 2014-2020. I risultati del lavoro di monitoraggio e raccolta di dati socio-economici provenienti dai tre grandi golfi siciliani di Castellammare, Patti e Catania, svolto nel corso di un anno, saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa, lunedì 4 dicembre alle ore 11.30 al PalaRegione di Catania.
Saranno presenti l’assessore regionale all’Agricoltura, sviluppo rurale e pesca mediterranea Luca Sammartino, il dirigente generale del dipartimento della Pesca mediterranea Alberto Pulizzi e i responsabili e coordinatori scientifici del progetto: Gianluca Sarà, professore ordinario di Ecologia dell’Università di Palermo e responsabile del laboratorio di Ecologia del dipartimento di Scienze della terra e del mare e Maria Cristina Mangano, ricercatrice della sede siciliana – Sicily Marine Centre – della Stazione zoologica “Anton Dohrn” di Napoli.
Il progetto Rete 3 Golfi – 3G è stato realizzato per valutare lo stato di salute degli ecosistemi marini nei tre golfi e le relative attività di pesca. I risultati ottenuti rappresenteranno le conoscenze di base utili alla futura formulazione dei Piani di gestione che tengano conto delle specificità socio-ecologiche dei golfi. Il principale output dell’iniziativa è stata la creazione di una rete integrata per il monitoraggio delle risorse e degli ecosistemi marini nelle aree interessate, basata sul trasferimento dell’approccio scientifico ai pescatori, che hanno acquisito conoscenze sulla più innovative tecniche di monitoraggio ecosistemico.

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