Intanto il Parlamento europeo ha respinto la proposta che voleva riformare l’impiego dei fitofarmaci nell’agricoltura europea. Ora toccheranno ai successivi gradi di interesse regolamentare per bene la materia. Non è da parte delle associazioni agricole italiane una ricerca di fitofarmaci; invece dal Bel paese si è ricercato da subito una posizione più equilibrata che compenetri anche le esigenze produttive degli agricoltori che soffrono per decisioni qualche volta non condivise prese a Bruxelles.
Per Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, quella dell’approvazione è stata una giornata positiva per l’agricoltura nazionale, con l’apertura di una porta dalla quale prevedere una maggiore tutela ambientale senza correre il rischio di cadute produttive.
Anche altri rappresentanti hanno commentato la decisione. Cristiano Fini di Cia-Agricoltori Italiani, Tommaso Battista di Copagri, Carlo Piccinini di Confcooperative sostenendo che c’è stata una sorta di rinsavimento, lasciando da parte una proposta fortemente ideologica che avrebbe registrato una catastrofe nell’agricoltura italiana e del Made in Italy.
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