Sono sempre più preoccupanti i dati della fondazione Fist Cisl, il sindacato dei lavoratori bancari, sulla desertificazione del servizio in Toscana. Sono 46mila le persone che nella regione vivono in comuni senza neanche uno sportello, 2800 le imprese. Stanno poco meglio le 98 mila persone e 6700 imprese in comuni che ne hanno soltanto uno.
Un trend, quello della desertificazione bancaria, che non si arresta: nei primi nove mesi del 2023 la Toscana registra un –2,7% rispetto a dicembre 2022, leggermente inferiore al decremento avvenuto in Italia pari al -3%.
La desertificazione ha avuto un’accelerazione negli ultimi anni: il 75% delle persone e il 70% delle imprese toscane che non hanno uno sportello nel proprio comune hanno perso l’ultimo dal 2015 in poi. Oggi il 9,5% dei comuni toscani non ha sportelli bancari sul proprio territorio e la situazione potrebbe peggiorare rapidamente, visto che il 16,8% ne ha soltanto uno.
“Bisogna porre la massima attenzione al fenomeno della desertificazione bancaria – dice il segretario della First-Cisl Toscana, Stefano Bellandi -; con lungimiranza la Regione Toscana sottoscrisse insieme a Cgil, Cisl, Uil e alle rispettive Federazioni bancarie, nel luglio 2016, un protocollo per la costituzione di un osservatorio permanente, aperto ad ANCI, ABI, Federazione delle BCC, Banca d’Italia e a tutte le articolazioni della rappresentanza sociale, “… per svolgere specifici approfondimenti sulle realtà del sistema del credito …”. Oggi sarebbe quanto mai opportuno rilanciare quel tavolo, alla luce di questo fenomeno in continuo aumento”.
La situazione in Italia
Secondo i dati della First, la Toscana ha in media 43 sportelli ogni 100 mila abitanti, ottava dietro Trento e Bolzano, Val d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Marche e Veneto; a peggiorare la situazione toscana però c’è il fatto che la regione non è tra le migliori per quanto riguarda l’utilizzo dell’internet banking: decima, dietro a tutto il Nord e alle Marche.
Nella classifica delle province più ‘desertificate’ (cioè con più comuni senza sportelli), la situazione peggiore è quella di Lucca, al 51° posto in Italia su 107 province, seguita da Arezzo (40° posto) e Prato (30°). La situazione migliore è quella di Pisa e Grosseto, entrambe al primo posto tra le meno desertificate d’Italia.
Tra i comuni toscani senza sportelli, i più popolosi sono Capraia e Limite (7.881 abitanti, nel Fiorentino), Capolona (Ar) e Montecarlo (Lu). Tra quelli con uno sportello solo, Pelago (7.760 abitanti, in provincia di Firenze), Uzzano (Pt) e Buti (Pi). Da segnalare però situazioni particolari, con zone completamente sguarnite, come i comuni limitrofi di Castiglione di Garfagnana, San Romano in Garfagnana e Villa Collemandina, in provincia di Lucca, tutti privi di sportello.
I Pos nei negozi
E non vanno nella direzione giusta le novità delle ultime ore: “Il governo – dice il segretario generale nazionale First-Cisl, Riccardo Colombani – ha inserito nella manovra una norma, tra le misure in favore dei piccoli comuni, che introduce la possibilità di prelevare contanti attraverso i Pos degli esercizi commerciali. Diciamo con chiarezza che non ci sembra la strada giusta. Questa misura comporta infatti dei rischi sotto il profilo della legalità che andrebbero valutati con attenzione. Non è pensabile che un problema economico e sociale di questa portata venga risolto con interventi tampone. La presenza delle banche va invece garantita attraverso incentivi reputazionali ed economici alla territorialità.”