Nonostante i dati in calo (con una riduzione delle spedizioni di quasi il 50% rispetto al periodo pre Covid), sottovalutare il mercato cinese sarebbe un grande errore per i produttori di vino italiano. Questo l’invito rivolto da Winemeridian, pur in un contesto che non sembra vedere segnali di miglioramento.
Una contrazione probabilmente dovuta anche all’approccio speculativo dopo la bolla di un decennio fa, quando tutti intravedevano grandi affari nella terra del Dragone.
Eppure qualche segnale di ripresa c’รจ. Come sul fronte degli spirit, i quali, secondo gli ultimi dati pubblicati dalla China Association for Imports and Exports of Wine and Spirits (CAWS), hanno registrato un valore delle importazioni nei primi 9 mesi del 2023 di oltre 1,98 miliardi di dollari.
Ian Ford, responsabile di Nimbility, una delle piรน autorevoli agenzie specializzate in marketing e supporto alle imprese vitivinicole sul mercato cinese, vede piรน luci che ombre nel prossimo futuro. Con la contrazione imputata a un ciclo economico e non al rifiuto dei vini importati.
E poi, la vastitร della Cina consente di avere ancora a disposizione vasta e popolose aree inesplorate, come quelle di Changsha e Hangzhou, divenuti importanti hub importanti per export vitivinicolo italiano.
Prospettive – รจ l’invito di Winemeridian – che vanno percorse dai produttori italiani, con capacitร e coraggio.