Confronto tra la governatrice umbra Donatella sociali e le parti sociali (sindacati e associazioni di categoria) sul Defr, il Documento di economia e finanza regionale, preadottato dalla Giunta.
Illustrando la Manovra regionale e i suoi obiettivi, Tesei si è soffermata sull’analisi di quanto raggiunto dall’amministrazione regionale, anche in relazione all’attuale contesto socioeconomico. L’Umbria, ha rivendicato la governatrice, ha ottenuto importanti risultati nel triennio 2020-2022 per ciò che concerne i principali indicatori economici: crescita del Prodotto interno lordo, export, investimenti, occupazione, demografia imprese. Il tutto, ha evidenziato, nonostante una congiuntura internazionale molto complessa, segnata dalle tensioni geopolitiche e con prospettive di peggioramento congiunturale per il 2024.
Gli obiettivi sono quindi un’ulteriore crescita, anche se modesta, del Pil regionale e una sua tenuta nel 2024. Obiettivi che, se centrati – ha commentato la governatrice – oltre a rappresentare una soddisfazione per la Giunta, dimostrerebbero, come negli ultimi tre anni, la nuova forza del sistema economico regionale e un riallineamento a quelle che sono le migliori performance del Paese. Confermando così la dinamica del triennio 2020-22 – ha rivendicato Tesei – dopo anni di andamento peggiore.
La Giunta regionale, per raggiungere tali obiettivi, ha individuato 10 aree di azione, che vanno dal sostegno alle imprese, allo sviluppo infrastrutturale e delle opere pubbliche, dalla sanità al piano energetico, dalla ricostruzione agli interventi su strutture strategiche come l’ampliamento e l’ammodernamento dell’aeroporto internazionale dell’Umbria e del complesso di UmbriaFiere, dalla crescita del turismo e del marchio Umbria ad una forte manovra di sostegno alle Famiglie e alle fragilità.
Quanto agli strumenti finanziari, nel Defr non ci sono incrementi della tassazione regionale per famiglie e imprese. Si conta di reperire le risorse principalmente su spending review, pieno utilizzo dei Fondi europei e sul Pnrr Umbria, che può contare sui 3,5 miliardi di euro intercettati dalla Regione. Tesei ha ricordato che, in base a una stima Aur (cautelativa perché non comprende anche le ricadute delle opere sovraregionali) il Pnrr può avere un impatto positivo sul Pil di 1.1 punti l’anno e garantire 5.300 assunzioni ogni 12 mesi, per tutta la durata del Piano, cioè fino al 2026. Per questo ha raccomandato una corretta attuazione da parte dei vari Enti coinvolti.
Dopo la fase di concertazione, il Defr approderà in Giunta nella seduta del 17 novembre, per poi essere discusso e votato dall’Assemblea legislativa.