Il dibattito mosso attorno alla prima conferenza provinciale del progetto “P.I.U.Su.Pr.Eme – Percorsi individualizzati di Uscita dallo Sfruttamento” (promosso da Consorzio Il Nodo, Cooperativa Sociale Prospettiva, Consorzio SOL.CO. – Rete di Imprese Sociali Siciliane, Cooperative Sociali Iride e I Girasoli) ha evidenziato un tema caldo: la necessità di intervenire contro lo sfruttamento lavorativo e il caporalato, piaghe che impediscono lo sviluppo dei territori.
Unanime il pensiero dei partecipanti: serve costruire modelli d’inclusione per chi richiede di entrare nel nostro Paese.
Lucia Leonardi, direttrice “Direzione Famiglia e Politiche Sociali”, ha espresso soddisfazione per i risultati del progetto: “In un anno abbiamo dato risposta a più di 400 persone, messo al centro la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul tema del caporalato e attivato unità mobili che in tutta la provincia mettono in campo i servizi offerti dal Polo Sociale Integrato. Parliamo di best practice che verranno presentate il prossimo 22 novembre in una conferenza a Bruxelles, nella quale proprio Catania è stata invitata a raccontare ciò che facciamo attorno alle politiche di accoglienza”.
Sono 25 i Comuni, nel territorio catanese che hanno siglato un protocollo d’intensa, impegnandosi a dare vita e forma a un sistema di co-progettazione reale, dove pubblico e privato interagiscono per il bene comune. L’obiettivo è, infatti, replicare nei territori il modello del Polo Sociale Integrato giù esistente da tempo a Catania e Scordia, dove gli stranieri ricevono assistenza su diversi filoni: diritti legali, diritti alla cura, formazione, orientamento, servizi di mediazione e disbrigo pratiche e soprattutto a facilitare l’accesso al lavoro.
Il protocollo è stato siglato dai comuni di Aci Catena, Acireale, Adrano, Biancavilla, Bronte, Caltagirone, Castel di Iudica, Castiglione di Sicilia, Giarre, Gravina di Catania, Grammichele, Licodia Eubea, Linguaglossa, Mascali, Mascalucia, Misterbianco, Paternò, Piedimonte Etneo, Raddusa, Ramacca, S. Michele di Ganzaria, San Cono, Scordia, Valverde, Vizzini.
Secondo Jean René Bilongo, presidente dell’Osservatorio Nazionale “Placido Rizzotto” e testimonial nella lotta contro il caporalato, sono però le aziende che per prime devono intavolare dialogo e operatività.
Il Polo Integrato Sociale di Catania è già al lavoro per costruire iniziative concrete contro il problema dello sfruttamento, come, ad esempio, quella di ammettere alle gare per le mense scolastiche, solo Aziende iscritte alla Rete del Lavoro Agricolo di Qualità.