In Commissione le modifiche al regolamento sulla caccia al cinghiale

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Domani (martedì) approda in Terza commissione regionale, per il parere obbligatorio, il testo di modifica del regolamento n. 34/1999 sulla caccia al cinghiale in Umbria. Tre le modifiche approvate dalla Giunta regionale, dopo l’incontro dell’assessore Morroni con i rappresentanti del Coordinamento squadre cinghialisti. La prima prevede la diminuzione da 20 a 15 del numero minimo di cacciatori per le battute. L’altra norma cambiata riguarda la possibilità di inserire, in ciascuna battuta, un numero massimo di cacciatori non appartenenti alla squadra pari al 50% dei partecipanti alla battuta stessa. La terza modifica introduce la possibilità di effettuare battute congiunte tra le squadre senza alcun tipo di limitazione e di autorizzazione preventiva. Resta invece in sospeso la divisiva questione relativa alla gestione del cacciatore singolo, sulla quale l’assessore Morroni ha annunciato di voler convocare un incontro con le associazioni venatorie. I consiglieri della Lega Manuela Puletti e Valerio Mancini, che già dalla scorsa estate avevano effettuato vari incontri con le squadre dei cinghialisti, esprimono soddisfazione per il fatto che le modifiche recepiscano quelle da loro suggerite proprio alla luce di questi confronti. Lamentando però la tempistica, dato che le norme entreranno in vigore diverse settimane dopo l’avvio della caccia al cinghiale e il mancato coinvolgimento delle associazioni venatorie e dei presidenti degli Atc,. Mancini e Puletti propongono poi un’ulteriore modifica per rendere più efficace l’azione volta a ridurre la presenza di cinghiali in Umbria: “Sarebbe necessaria una suddivisione del territorio regionale in tre aree, alla luce di un monitoraggio sulla reale presenza dei cinghiali. Individuare le zone vocate, dove il compito della caccia e della gestione del territorio è affidato alle squadre; le zone bianche, aperte a più forme di caccia; le zone di rimozione, dove la particolare qualità delle coltivazioni o la presenza di strade e altre infrastrutture viarie impone l’eradicazione della specie con la girata, la selezione e il contenimento, mentre si richiede una trattazione più dettagliata per regolamentare la caccia al singolo”.  
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