La calamità della Xylella ha già decimato innumerevoli ulivi, e ora un’ulteriore minaccia sembra minare l’eredità olivicola della Puglia. Sospetti gravano su azioni mirate a destabilizzare la concorrenza onesta nella regione.
Secondo quanto riportato da Coldiretti Puglia con sede a Terlizzi, nella provincia di Bari, ulivi, sia antichi che di nuova crescita, sono stati vandalizzati. Queste piante sono state tagliate e danneggiate in maniera brusca, con i loro tronchi e rami abbandonati sulla strada, causando disagi.
Recentemente, 25 ulivi, alcuni dei quali vecchi di due secoli e appartenenti alla varietà Coratina (predominante nella provincia), sono stati abbattuti nel cuore della prestigiosa olivicoltura della regione, precisamente nella contrada Chiuso dei Cucchi a Terlizzi. Questo rappresenta il secondo incidente di vandalismo nella zona; il precedente, avvenuto circa tre mesi fa, aveva visto la distruzione di 20 ulivi. Nonostante le indagini approfondite, quel caso rimase irrisolto. Ora si spera che le telecamere possano rivelare gli autori di tale attacco, ma a Terlizzi cresce l’apprensione per ulteriori episodi simili.
Questi sono crimini devastanti che cancellano in un attimo anni di dedizione e impegno degli olivicoltori. Nonostante la vigilanza del consorzio delle guardie campestri di Terlizzi, l’integrità delle campagne e la qualità dei prodotti sono state gravemente lesionate.
Questi episodi danneggiano profondamente la reputazione dei prodotti italiani e l’essenza del marchio Made in Italy. Coldiretti da tempo evidenzia le sfide che l’agricoltura affronta a causa di azioni criminali che mirano a infiltrare il settore.
Oltre ai continui furti di attrezzature, la criminalità organizzata ricorre a estorsioni e altri metodi violenti, incluse le devastazioni delle coltivazioni. Gli attacchi sono diventati frequenti e inesorabili. La sorveglianza notturna da parte degli agricoltori non basta più, dato che i crimini avvengono anche di giorno. Molti agricoltori sono costretti a operare senza servizi essenziali a causa dei furti di materiali e infrastrutture, mettendo a rischio le produzioni, soprattutto in periodi di siccità intensa come quello recentemente vissuto.