Si è svolto a Milano, dal 5 al 7 ottobre, il Congresso Annuale di Medicina Estetica, organizzato da Agorà – Società Italiana di Medicina ad Indirizzo Estetico – presso l’Allianz MiCo: un’area congressuale di 20.000 mq che ha visto la presenza di 172 espositori e oltre 5.000 partecipanti registrati.
“Un appuntamento che da 25 anni si conferma un significativo momento di confronto ricco di aggiornamenti innovativi. Grazie alle significative collaborazioni che negli anni abbiamo consolidato e ampliato con realtà scientifiche affini alla Medicina Estetica, gli ospiti del Congresso hanno potuto accedere a contenuti formativi che sono certo abbiano arricchito la loro pratica quotidiana. Oltre a 13 sessioni costruite in collaborazione con le principali Società Scientifiche vicine ad Agórà, si sono svolti in live streaming 24 corsi di injections e 14 anatomy on cadaver labs. Numerosi anche i workshop e le attività aziendali calendarizzate” – commenta il Prof. Alberto Massirone, — Presidente di Agorà —Società Scientifica Italiana di Medicina ad Indirizzo Estetico — “Aldilà del programma strettamente scientifico, il Congresso è stato l’occasione per presentare ad essere sempre più vicini ai nostri pazienti per una Medicina Estetica sempre più preventiva, sicura ed efficace”
Spazio anche ai dati all’interno del congresso: sono quelli dell’Osservatorio Nazionale di Medicina Estetica, aggiornati ogni anno da Agorà in occasione dell’incontro.
“Trend che non rallentano l’avvicinarsi alla Medicina Estetica ma che semplicemente mutano. Tutte le principali richieste si declinano in una costante e comune ricerca di bellezza e benessere che parte dalla prevenzione, oltre che dalla scarsa invasività, e che punta dritto al ritrovato miglioramento generale della propria immagine. Risultati non raggiungibili se non supportarti da una corretta e costante formazione, informazione, competenza e pratica clinica di tutti i medici che praticano la Medicina Estetica” afferma il Prof. Alberto Massirone.
Oltre ad evidenziare un settore in salute, con una spesa media minima aumentata del 42% rispetto all’anno precedente e una spesa massima del 20%, interessanti soprattutto i dati che riguardano le fasce di età di chi ricorre alla medicina estetica.
Si scopre così che i giovani e i giovanissimi si avvicinano sempre più alla medicina estetica, che vede come principale motivazione il desiderio di prendersi cura di sé fin da giovani, soprattutto negli under 18, riassumibile nel termine “Prejuventation”.
Il desiderio di emulazione di idoli e modelli social è sicuramente una motivazione importante per chi in questa fascia si approccia alla medicina estetica, ma tra i trattamenti richiesti vi sono il rimodellamento delle labbra, il trattamento con rinofiller e il trattamento delle imperfezioni della pelle come l’acne.
Millennials e GenZ si affidano ai social per trovare informazioni sulla medicina estetica – polarizzando le opinioni tra chi ne vede il potenziale in tema di educazione ed informazione scientifica e chi li considera dannosi ed illusori – e per individuare il medico a cui rivolgersi, anche se il tradizionale passa parola basato sull’esperienza di familiari, amici e colleghi si conferma il canale più utilizzato e sicuro per trovare lo specialista più adatto.
Social che da una parte fanno sì che si assista sempre più ad una mercificazione eccessiva dell’atto medico fino quasi a sminuirlo attraverso rappresentazioni che si discostano da obiettivi realistici e trattamenti eticamente corretti, ma anche come strumenti a cui affidare il compito di sensibilizzare il paziente a non rincorrere look innaturali, ma a rivolgersi a professionisti in grado di indirizzarlo verso un percorso che possa soddisfare il suo benessere estetico attraverso la medicina estetica preventiva e di accompagnamento nelle diverse età della vita.
“Indubbiamente, i social hanno il grande potere di influenzare in modo determinante i canoni estetici e dar vita a fenomeni che sollecitano negli utenti un senso di emulazione. Look che potremmo definire “shockin” sempre più artefatti e innaturali e che interessano soprattutto il countouring del viso o mode dall’aria internazionale come le “cat eyes”, le “russian lips”, le “california lips” o i “foxy eyes” per non parlare del recentissimo “Barbie botox” – osserva il Prof. Massirone — “È soprattutto di fronte a queste richieste che il medico deve porre al centro l’etica quale fulcro imprescindibile di approccio alla Medicina Estetica e nel rapporto con il paziente. Agorà, in qualità di Società Scientifica invita sempre tutti i Medici Estetici a non assecondare le richieste dei pazienti se disgiunte da una logica diagnostica e di trattamento. Nel caso dei giovani e giovanissimi, in particolare, questa attenzione deve essere ancora più accentuata indirizzando altresì il paziente a protocolli preventivi.”
Ovviamente il crescente ricorso alla Medicina Estetica comporta il problema di un possibile aumento delle complicanze e della necessità di ricorrere a medici specializzati per i trattamenti.
Tema, quello del ricorso a professionisti competenti, messi in evidenza dalla Dottoressa Ilaria Chiaranda – che ha presieduto una delle moltissime sessioni tematiche – in una piacevole chiacchierata davanti ad un caffè. “Spesso di pensa alla Medicina Estetica come ad una sorta di make-up più o meno permanente, ma non bisogna mai dimenticarsi che è medicina e che qualsiasi trattamento va valutato alla luce della condizione clinica complessiva del paziente. Potrebbero esserci delle controindicazioni per effettuare un trattamento o possono sorgere delle complicanze. Per questo è essenziale rivolgersi sempre ad un medico con esperienza”.
Dato che emerge con forza anche dalla ricerca: mai come oggi per il Medico Estetico la formazione risulta essere imprescindibile confermando l’adesione, tra i vari percorsi formativi post-laurea, alle scuole quadriennali riconosciute dall’EFAMS – Federazione Europea delle Scuole di Medicina Estetica (35%) – e ai numerosi corsi di aggiornamento seguiti nell’arco dell’anno. Questi dati presentano un settore sempre all’avanguardia ma soprattutto formato ed informato, che mette al centro la sicurezza dei pazienti.