Balneari, la Procura chiede alla Cassazione di accogliere il ricorso SIB

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Orange umbrellas and couches on blue sky and sea background on the beach of Milano Marittima, Italy

Tornano a sperare i balneari toscani, dopo la sentenza del Consiglio di Stato che azzera al 31 dicembre 2023 tutte le concessioni demaniali in essere. La Procura generale della Corte di Cassazione ha infatti chiesto alla Suprema Corte che venga accolto il ricorso di SIB (Sindacato Italiano Balneari)-Confcommercio.

“Dopo aver studiato la questione, la Procura generale ha compreso e condiviso il nostro punto di vista – spiega la presidente regionale del SIB (Sindacato italiano Balneari)-Confcommercio Toscana Stefania Frandi (nella foto), che fa parte del team difensivo del Sindacato – la sentenza del Consiglio di Stato si basa sul presupposto che la risorsa “coste” sia scarsa nel nostro Paese, ma è un assunto che viene smentito dai fatti: al tavolo tecnico di palazzo Chigi il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha dichiarato che solo il 33% delle coste, al netto di fiumi e laghi, è concesso a privati. E anche il censimento della Regione Toscana va in questa direzione. Già solo sotto questo profilo la sentenza della Plenaria era errata”.

Adesso, le aspettative dei balneari sono concentrate sull’udienza del 24 ottobre, quando si discuterà il ricorso davanti alle sezioni unite della Corte di Cassazione.

“La speranza è di poter conservare i titoli – sottolinea Stefania Frandi – se verrà accolto il parere della Procura generale le concessioni in essere resterebbero valide oltre la fine dell’anno, in attesa di una legge chiara di riordino della materia. Sarebbe positivo anche per il legislatore, che avrebbe più autonomia per ripensare al giusto equilibrio fra concorrenza e tutela dei diritti fondamentali, libero dai vincoli indicati dal Consiglio di Stato. Continuiamo a ribadire che la soluzione dell’annosa questione delle concessioni dovrà essere normativa e non giudiziaria. Ancora più necessario, oggi, che i Comuni siano fermi in attesa della riforma normativa del settore che auspichiamo arrivi a brevissimo”.

“Non giova a nessuno, tantomeno all’efficienza e all’immagine del turismo nazionale, disperdere un patrimonio di saperi e professionalità quale quello garantito dai balneari – chiosa il presidente di Confcommercio Toscana Aldo Cursano – Far decadere le concessioni d’ufficio significa gettare al vento l’esperienza sul campo di imprese che da molti anni portano avanti la tradizione balneare italiana. Non dimentichiamo che il turismo balneare internazionale è nato proprio sulle nostre coste e ha fatto scuola nel mondo”.

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