Sono 612mila i prelievi annui dei cinghiali fissati dal Piano straordinario di catture, abbattimento e smaltimento firmato dal commissario alla Peste suina africana, Vincenzo Caputo.
Un numero a cui si ritiene di dover arrivare con 317.100 esemplati abbattuti con la caccia in braccata, girata o a singolo; 136.700 con la caccia di selezione; 158.200 attraverso il piano di prelievo.
Nel triennio 2019-21 i cinghiali abbattuti in media ogni anno in Italia sono stati 312.676, di cui 233.949 con la caccia collettiva, 22.104 con la selezione e 45.623 con il prelievo in controllo.
Le quote per regione
Il Piano fissa le quote per ciascuna regione e provincia autonoma, sulla base della popolazione animale e delle cinque fasce di rischi:
Classe di minore criticità:
Trento 1.500
Valle d’Aosta 2.000
Bolzano non definibile
Classe II criticità:
Puglia 4.000
Molise 10.500
Friuli Venezia Giulia 9.100
Sicilia 9.500
Classe III criticità:
Marche 42.000
Toscana 113.000
Umbria 44.000
Veneto 13.400
Abruzzo 28.000
Classe IV criticità (con casi di Psa):
Basilicata 27.000
Liguria 42.000
Emilia Romagna 52.000
Classe V criticità (con casi di Psa):
Calabria 43.000
Lazio 48.000
Lombardia 27.000
Campania 38.000
Piemonte 58.000