Turisti, un terzo della spesa per cibi e bevande

ristorante

Più di un terzo della spesa dei turisti italiani e stranieri che hanno scelto il Belpaese per le vacanze estive è destinato alla tavola. Lo stima Coldiretti, che valuta in oltre 15 miliardi di euro il valore della spesa in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche cibo di strada o souvenir enogastronomici in mercati, feste e sagre, grigliate.

Se protagonista comune è il cocomero, per gli altri prodotti si spazia dalla caponata di melanzane, tipicamente siciliana, alle frittole di maiale calabresi, dalla pastasciutta al sugo di papera, un cavallo di battaglia dell’Umbria, agli zitoni di Ferragosto, tipica pasta caratteristica della costiera amalfitana condita con pomodori freschi e secchi, dal coniglio all’ischitana dell’isola del golfo di Napoli alle lumache di Belluno fino all’oca in porchetta delle Marche: sono alcuni dei menu tipici della tradizione che gli italiani, sottolinea la Coldiretti, riscoprono in questa giornata speciale. Un appuntamento che circa mezzo milione di vacanzieri hanno scelto di trascorrere in agriturismo. Se la cucina a chilometri zero resta la qualità più apprezzata, a far scegliere l’agriturismo, evidenzia l’organizzazione agricola, è la spinta verso un turismo più sostenibile.

Uno scenario – evidenzia Coldiretti – che dimostra la centralità per la vacanza made in Italy del patrimonio enogastronomico nazionale che è diffuso su tutto il territorio. E dalla cui valorizzazione, ricorda l’associazione degli agricoltori, dipendono molte delle opportunità di sviluppo economico ed occupazionale. La tavola si confer

ma infatti come il vero valore aggiunto della vacanza in Italia, leader mondiale del turismo enogastronomico potendo contare sull’agricoltura più green d’Europa di 5450 specialità ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni censite dalle Regioni, 316 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg.

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