Uncem (Unione nazionale Comuni ed Enti Montani) ha presentato un dossier sul rischio di dissesto idrogeologico in Italia, con proposte per mitigarne gli effetti catastrofici.
La superficie sottoposta a pericolositร elevata per dissesto idrogeologico in montagna interessa 20 mila kmq. Gli abitanti che vivono in Comuni con rischio elevato sono 6,7 milioni, e il 58% di questi si trova in montagna.
Questi i dati da cui Uncem chiede di ripartire, con interventi specifici contro lโabbandono, sbloccando risorse ferme per interventi di tutela e supportando imprese agricole e residenzialitร , con opportuni servizi, รจ una grande esigenza del Paese.
Il Pnrr
Uncem evidenzia come nel Pnrr siano stati investiti solo 2,5 miliardi per la prevenzione del dissesto idrogeologico. Mentre il fabbisogno stimato per mettere in sicurezza il territorio รจ di 10 miliardi l’anno per dieci anni.
Pianificazione del territorio
Con la pianificazione territoriali ritenuta necessaria per rendere i territori “piรน resilienti”. In particolare con l’attuazione della Strategia forestale nazionale, dato che il dissesto si origina anche da foreste non gestite e dallo spopolamento delle zone di montagna.
Stop abusivismo
Limitare lo spopolamento delle aree montane, per l’Uncem, deve andare di pari passo con la lotta all’abusivismo e alle politiche dei condoni. In particolare, si chiede di evitare l’edificazione sui versanti.
Ribadita anche l’idea della Carte d’identitร degli edifici, per mettere in sicurezza il patrimonio costruito.
L’acqua “valore”
L’altro aspetto su cui si pone l’attenzione รจ la valorizzazione dell’acqua. Per uso idropotabile, irriguo ed energetico. E per controllare l’erosione delle montagne.
Italert
Si chiede poi di accelerare sull’utilizzo di Italert. Nel corso dellโultimo decennio, moltissimi Comuni si sono dotati di sistemi di allertamento della
popolazione, con messaggistica inviata sui telefoni cellulari e altri sistemi con app e telefonate in caso di necessitร . Anche Google, Meta e i colossi del web hanno attivato modelli per lโallerta.
Serve perรฒ – avverte Uncem – un sistema nazionale pubblico. E cโรจ giร , si chiama ITAlert. Un sistema gratuito, che sostituisca i sistemi a pagamento utilizzati oggi dai Comuni. Che con notifiche chiari informi, a dimensione nazionale, regionale e locale le popolazioni nel caso di allerta. E informi tutti, non solo i residenti registrati.
Superfici agricole
Dal 1961, primo censimento della agricoltura italiano, al censimento del 2010, la superficie territoriale direttamente riconducibile al controllo delle aziende agricole รจ diminuita di 93mila chilometri quadrati (dei 300mila che formano il territorio nazionale). Praticamente un terzo del territorio nazionale รจ uscito dal controllo dei contadini e meno del 10% di questo territorio agricolo e forestale sottratto allโocchio e alla mano dei contadini รจ stato cementificato. Quasi 90mila chilometri quadrati sono invece usciti dai nostri
radar, confinati nella terra di nessuno dove lโinselvatichimento riduce drammaticamente la funzionalitร idraulica di un territorio che รจ stato largamente antropizzato negli ultimi millenni, riduce i tempi di corrivazione delle piene.
Iva al 10%
Uncem propone di portare al 10% lโaliquota IVA per alcune tipologie di interventi pubblici di primaria importanza per la sicurezza del territorio e la qualitร della vita delle comunitร , quali:
– interventi per la difesa del suolo e la messa in sicurezza di abitati;
– interventi di difesa idraulica;
– interventi per la manutenzione del territorio e la regimazione idraulica;
– interventi per il ripristino di terreni colpiti da incendi;
– interventi di miglioramento forestale e prevenzione incendi;
– interventi per la fruizione di aree rurali.