Nella calda domenica che anticipa il Ferragosto (e soprattutto a meno di un mese dalla doppia sfida contro Macedonia del Nord e Ucraina) Roberto Mancini annuncia le dimissioni da commissario tecnico della Nazionale italiana. Dimissioni che erano state anticipate dal quotidiano Libero e che la FIGC ha poi ufficializzato, spiegando che, “tenuto conto degli importanti e ravvicinati impegni per le qualificazioni a UEFA Euro 2024”, appunto la doppia sfida con Macedonia del Nord e Ucraina, “comunicherà nei prossimi giorni il nome del nuovo ct della Nazionale”.
Le dimissioni sono state presentate da Mancini nella tarda serata di sabato. Un mese dopo essere stato indicato come responsabile di tutte le Nazionali maschili, per dare continuità tra le giovanili e la prima squadra.
Tra i nomi per il sostituto si fa quello di Luciano Spalletti, campione d’Italia con il Napoli, lasciato al termine del trionfale campionato. Ma c’è anche l’ipotesi di un ritorno di Antonio Conte sulla panchina azzurra.
“Si conclude, quindi – il commento della Figc – una significativa pagina di storia degli Azzurri, iniziata nel maggio 2018 e conclusa con le Finali di Nations League 2023; in mezzo, la vittoria a Euro 2020, un trionfo conquistato da un gruppo nel quale tutti i singoli hanno saputo diventare squadra”.
Un cammino iniziato nel 2018, dopo la delusione perla mancata qualificazione ai Mondiali della Nazionale di Ventura, con Tavecchio presidente della Figc. Poi le 11 vittorie di fila (eguagliando il record della Nazionale di Pozzo), il recordo dei 36 risultati utili consecutivi, il trionfo all’Europeo nella finale di Wembley contro l’Inghilterra e la nuova grande delusione, con l’eliminazione dai Mondiali in Qatar, nella semifinale degli spareggi persa a Palermo incredibilmente contro la Macedonia del Nord, prossimo avversario degli Azzurri il 9 settembre.