Raccolti del grano falciati dalle piogge tardive, in una stagione di raccolta segnata da grande incertezza. Con le trebbiature ancora in corso, Confagricoltura rileva le prime impressioni dei territori di produzione.
Cambiamento climatico e situazioni nelle regioni italiane
Anche perchรฉ lโandamento climatico ha fatto sรฌ che sโinvertissero tendenze consolidate: nel Centro e nel Nord del Paese, ad esempio, si raccoglieva prima il tenero, poi il duro, ma questโanno รจ stato il contrario. ร ancora presto per fare stime piรน precise, anche perchรฉ la situazione รจ a macchia di leopardo: in alcune aree del Paese, proprio a causa delle piogge, non si รจ riusciti ad entrare nei campi con i mezzi e la trebbiatura non รจ ancora iniziata.
In Emilia-Romagna lโalluvione ha colpito duro. La regione, fanno sapere i tecnici, sconta intanto la perdita totale del raccolto su 13 mila ettari di grano e orzo, sommersi per piรน giorni. Si stima un calo del 20% dei cereali. Nella terza regione italiana per la produzione di grano duro, dopo Puglia e Sicilia, si temono, in media, rese inferiori fino al 40/50%, mentre la situazione appare migliore per il tenero.
In Puglia, in Capitanata, la raccolta del grano duro รจ in corso e terminerร entro due settimane. Ad oggi si stima un calo delle rese di circa il 20%.
In Sicilia, allo stato attuale, le rese inferiori del frumento hanno punte di oltre il 30%, con i grani antichi piรน penalizzati dallโallettamento.
In Veneto, nel Veronese, il quadro รจ ancora con luci e ombre: le rese variano da zona a zona, per alcune varietร piรน in calo, altre stabili. Nei prossimi giorni si avrร una valutazione piรน omogenea.
In Piemonte, nella provincia di Alessandria, inizia in questi giorni il raccolto del frumento tenero. La qualitร sembra buona, mentre la quantitร รจ in calo.
La dinamica dei prezzi
Sul fronte prezzi cโรจ preoccupazione. In Italia, rimarca Confagricoltura, si registra un consistente aumento degli arrivi di cereali dal Nord Est europeo, in un contesto di mercato segnato da una contrazione dei prezzi che nel giro di un anno รจ stata del 40%.
I costi di produzione non hanno avuto riduzioni rilevanti e pertanto i conti sono in rosso per le imprese che producono per il mercato. Eโ quanto sta accadendo per un altro cereale, il riso. Dopo lโemergenza siccitร , le aziende del comparto lanciano lโallarme: le sono quotazioni troppo basse, incapaci di coprire i costi produttivi.