Il vino biologico italiano conquista anche Svezia e Giappone

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Il vino biologico italiano conoquista Svezia e Giappone. Mercati di sbocco analizzati nel focus di Winemeridian.com attraverso i dati della piattaforma VINO.BIO , curata da Nomisma e promossa da ICE Agenzia e FederBio.

Nei Paesi dell’Unione Europea, dove si concentra il 79% della superficie vitata bio del mondo (il 12% del totale), l’Italia detiene il primato per incidenza di superficie vitata biologica (21% del totale), nonostante la crescita importante in Spagna (+148% nell’ultimo anno) e Francia (+218%).

Il valore dell’export del vino biologico italiano ha raggiunto nel 2022 i 626 milioni di euro (8% dell’export vitivinicolo totale).

Svezia

Sulla base dei dati del Systembolaget, il monopolio svedese, un quarto delle vendite di vino è bio per un valore di 600 milioni di euro nel 2021 e un tasso di crescita medio annuo del +15% dal 2014 al 2021. In tale scenario, l’Italia è leader assoluto con un peso sul totale delle vendite di vino bio in Svezia del 42% sia a valore che a volume.

Un mercato ancora in crescita. Infatti, il 46% dei consumatori sarebbe interessato a provare un nuovo vino italiano certificato biologico e il 35% sarebbe disposto a spendere un differenziale di prezzo superiore al 5% rispetto a un vino italiano non bio.

Giappone

Il Giappone è il quinto importatore mondiale di vino e il secondo mercato in Asia per consumo (3,4 milioni di ettolitri nel 2022). L’Italia è al secondo posto tra i Paesi da cui i giapponesi acquistano vino. Con il biologico che ancora rappresenta il 10%, ma che, dallo scorso ottobre, può contare sulla certificazione biologica “Jas”.

Un mercato dunque ancora di nicchia, ma che ha ampi margini di crescita.

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