Calcio e affari: fondi stranieri, diritti tv e doppia (in)giustizia

“Il Benevento mi è costato 21 milioni di euro e siamo retrocessi arrivando ultimi in Serie B”. Il presidente del Benevento Calcio, Oreste Vigorito, non cerca alibi al termine di una stagione disastrosa per le Streghe. Però dalla sala stampa dello stadio Curi di Perugia, intervistato da Marco Taccucci di Umbria Tv, lancia messaggi al sistema calcio.

“Competere con fondi sovrani stranieri – spiega – è sempre più difficile per noi imprenditori italiani”. Con proprietà spesso non chiare e comunque sostenute da capitali provenienti da Paesi dove vigono diverse regole.

Mentre in Italia, lamenta Vigorito, ci sono “regole di 40 anni fa”. Senza contare, poi, dice ancora il presidente delle Streghe, che “le regole del gioco non valgono per tutti”. E il riferimento, in questo caso, è alla doppia giustizia, sportiva e ordinaria, a due velocità. Un meccanismo che porta a verdetti tardivi, senza risarcire chi ne ha subito le conseguenze, sul campo. “Se la giustizia ordinaria deve entrare – dice il presidente del Benevento – deve farlo a pieno ritmo”.

Vigorito invita quindi il governo sportivo ad una riflessione. Sulla riforma dei campionati da tempo annunciata, ma ancora da applicare. E sul sistema dei diritti televisivi, che crea grandi sperequazioni, ad esempio tra una squadra neo promossa in A e formazioni che già militano nella massima serie.

Quanto al suo Benevento, Vigorito parla di retrocessione giusta (“meritavamo una doppia retrocessione”) e prepara il riscatto: “Voglio riparare agli errori fatti”.

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