Reti colabrodo: si perde oltre il 42% di acqua

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Nell’Italia che ha sete si spreca tanta acqua. Il volume delle perdite idriche totali nel Paese è stimato al 42,2% pari a 3,4 miliardi di metri cubi.

Nel 2020, secondo i dati raccolti da sestopotere.com, operavano esattamente 2391 gestori, di cui 1997 in economia e 394 specializzati.

L’approvvigionamento di acqua per uso potabile è gestito da 1.619 enti (-95 sul 2018), l’80,1% dei quali opera in economia (1.297). Le reti comunali di distribuzione dell’acqua potabile sono gestite da 1.965 enti (-123). Nell’85,1% dei casi si tratta di gestori in economia (1.673) e nel 14,9% di gestori specializzati (292).

Il maggiore prelievo di acqua per uso potabile avviene nel distretto idrografico del fiume Po: 2,80 miliardi di metri cubi, pari al 30,5% del totale nazionale.

L’acqua prelevata da corsi d’acqua superficiali (459,2 milioni di metri cubi) è prevalentemente sottoposta a trattamento di potabilizzazione (92,0%). Questi prelievi prevalgono, in termini di incidenza, nel distretto Appennino settentrionale (18,7% del volume prelevato) e, in termini di volume, nel distretto del fiume Po. Frequente la potabilizzazione anche per i prelievi da lago naturale, quasi totalmente
localizzati nel distretto idrografico del fiume Po: dei 42,0 milioni di metri cubi prelevati, il 96,6% è sottoposto a trattamenti di potabilizzazione (tranne una piccola quota trattata con la disinfezione).

In Emilia Romagna la quota di acque sottoposta a trattamenti di potabilizzazione è del 50%.

Il distretto idrografico del Fiume Po, con 241 litri per abitante al giorno, si contraddistingue per il maggior volume di acqua erogata pro capite.

Bologna è il capoluogo dove nel 2021si è registrato il maggior calo di precipitazioni rispetto alla media del decennio 2006-2015: 311,4 mm di pioggia in meno.

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