Si valutano gli effetti, sui mutui a tasso variabile (ma anche su quelli a tasso fisso non ancora stipulati) della nuova manovra della Banca Centrale Europa, che per raffreddare l’inflazione, ancora eccessiva, ha alzato ancora i tassi d’interesse di un quarto di punto percentuale (0,25%), portando il tasso sui rifinanziamenti principali al 3,75%, quello sui depositi al 3,25%, e quello sui prestiti marginali al 4%.
“Alla luce delle continue pressioni inflazionistiche elevate – scrive la Bce nella nota esplicativa della misura – il Consiglio direttivo ha deciso oggi di aumentare di 25 punti base i tre tassi di interesse chiave. L’inflazione complessiva รจ diminuita negli ultimi mesi, ma le pressioni sottostanti sui prezzi rimangono forti. Allo stesso tempo, i passati aumenti dei tassi vengono trasmessi con forza alle condizioni finanziarie e monetarie dell’area dell’euro, mentre i ritardi e la forza della trasmissione all’economia reale rimangono incerti”.
“Le future decisioni del Consiglio direttivo – si legge ancora – assicureranno che i tassi ufficiali siano portati a livelli sufficientemente restrittivi per conseguire un tempestivo ritorno dell’inflazione all’obiettivo di medio termine del 2% e saranno mantenuti a tali livelli per tutto il tempo necessario”, scrive ancora la Bce nel comunicato diffuso dopo le decisioni di politica monetaria, aggiungendo che “il Consiglio direttivo continuerร a seguire un approccio dipendente dai dati per determinare il livello appropriato e la durata della restrizione”.
Secondo il Codacons, quest’ultimo rialzo dovrebbe portare in media un aumento da 20 euro a rata. Cifra che si somma agli aumenti che si sono registrati dallo scorso luglio a oggi.
Secondo le simulazioni realizzate da Facile.it, per chi ha un mutuo medio a tasso variabile l’aumento della rata potrebbe tradursi in 237 euro (+52%) rispetto all’inizio dello scorso anno. A gennaio 2022 il tasso (TAN) di partenza era pari a 0,67%. A seguito dei diversi aumenti del costo del denaro, il tasso del mutuo variabile tipo ha toccato quota 4,12% a febbraio.
Ma le condizioni di partenza sono piรน svantaggiose anche per chi sta per stipulare un mutuo a tasso fisso. Sempre il Codacons stima che rispetto alle condizioni applicate nel 2021 un mutuo mediamente – le variabili sono l’importo e la durata – costerร 3.500 euro in piรน l’anno.
Ma l’impennata riguarderร anche gli interessi che l’Italia pagherร sul denaro reperito sul mercato per far fronte al proprio mostruoso debito pubblico. Con gli interessi sul debito pagati dall’Italia che si attestavano sui 64,36 miliardi nel 2021 e che saliranno a 100,85 miliardi nel 2026.