La notizia del rinvio, in Conferenza Stato – Regioni, della discussione sul decreto del Ministro Lollobrigida, per la ricostituzione del Comitato Tecnico Faunistico-Venatorio Nazionale e sull’intesa per l’adozione del Piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica preoccupano Federcaccia. Il timore, infatti, è che le polemiche sulla composizione e sui compiti di questi organismo, che di fatto riduce il ruolo di Ispra, possano indurre il Governo a rivedere le proprie posizioni.
Ambientalisti e Arcicaccia contestano ruolo e composizione del Comitato, che secondo lo schema disposto dal ministro Lollobrigida sarebbe così composto: quattro rappresentanti di nomina politica (Ministero dell’Agricoltura, Ministero dell’Ambiente, Regioni e Province); le associazioni venatorie ne indicano tre; un rappresentante ambientalista; un rappresentante a testa per Ispra, Ente nazionale per la cinofilia italiana, Unione zoologica italiana, Consiglio internazionale della caccia e della conservazione della selvaggina, Enpa; due per le associazioni degli agricoltori.
Il presidente nazionale di Federcaccia, Massimo Buconi, ricorda che i due punti sui quali Regioni e Province Autonome sono chiamate ad esprimersi sono molto importanti per i Paese e non solo per i cacciatori.
“Ci auguriamo – è l’auspicio di Buconi – che il rinvio sia dovuto alla volontà di approfondire gli aspetti tecnici delle due questioni e non un modo surrettizio di rinviare la decisione in merito, magari per venire incontro alle consuete pressioni di una frangia sempre più minoritaria ma verbalmente aggressiva che antepone l’ideologia ai bisogni e ai problemi della società e del mondo produttivo agro alimentare italiano”.
“Sollecitiamo quindi alle Regioni – prosegue Buconi – una rapida discussione e applicazione di quanto in esame, per mettere finalmente mano e dare risposte a problematiche di massima gravità, come quello del contenimento delle specie problematiche soprattutto nei suoi aspetti legati alla diffusione della PSA, una vera e propria bomba a orologeria per le potenziali conseguenze economiche e sanitarie”.
Buconi poi replica al Wwf, che aveva definito Lollobrigida “ministro della caccia”: “Dopo anni di ministri ambientalisti e animalisti che non si vergognavano nemmeno per rispetto della dovuta terzietà del loro ruolo istituzionale a ostentare spilline e medagliette di associazioni protezioniste e le cui convinzioni hanno portato l’Italia a essere il fanalino di coda in Europa per politiche gestionali, energetiche e di tutela e valorizzazione delle risorse naturali, un ministro pragmatico e non ideologicamente schierato,
quale che sia il suo colore politico, può essere solo positivo per il nostro Paese”.