La siccità mette in crisi anche l’asparago ferrarese

asparagi

L’eccezionale siccità dell’ultimo anno ha arrecato un duro colpo anche all’asparago ferrarese, prodotto prelibato che nasce da Mesola alla zona costiera.  Erika Angelini per l’ultimo numero di Agrimpresa, l’organo di informazione della Cia dell’Emilia Romagna, ha sentito sul tema Giuliano Farinelli, produttore di Comacchio, che spiega come la mancanza di piogge e di neve, unite alle alte temperature estive, abbia creato conseguenze negative sulla qualità e sulla qualità degli asparagi.

Da luglio a settembre, periodo in cui i turioni non vengono raccolti e producono la tipica vegetazione esterna che serve ad accumulare le stanze nutritive per la corretta crescita nella stagione successiva, c’è stato un caldo anomalo. Le asparagiaie comunque sono entrate in produzione, ma la resa è stata finora molto esigua.

Gli asparagi divenuti molto rari hanno fatto lievitare i prezzi alla produzione, con una media di 4,60 euro al kg per il prodotto di Prima o Extra in mazzi e di 2,50 per
l’asparagina.

Ma a causa della scarsezza dei prodotti, dell’aumento dei prezzi hanno beneficiato i produttori di altre zone, che sono riusciti a salvaguardare la produzione. E comunque a discapito, spesso, della qualità garantita al consumatore.

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