Lo schema di decreto del Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste per la ricostituzione del Comitato tecnico faunistico – venatorio nazionale (CTFVN) in attuazione dell’art. 1 comma 453 della legge 29 dicembre 2022, n. 197, fissa la composizione e le finalità di un organismo che dovrà rappresentare la sede tecnico-scientifica più idonea ad affrontare le problematiche connesse alla gestione della fauna selvatica omeoterma, all’esercizio dell’attività venatoria e all’attuazione del piano straordinario per la gestione ed il contenimento della fauna selvatica.
I componenti
Il decreto – sottoposto alle Regioni e alle Province autonome – prevede un incremento dei compiti affidati al Comitato tecnico, anche attraverso una nuova composizione rappresentativa, più snella ed efficace rispetto a quella originariamente prevista.
Il Comitato tecnico faunistico – venatorio nazionale sarà composto da un rappresentante designato dal Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste; un rappresentante designato dal Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica; un rappresentante delle Regioni designato dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano; un rappresentante delle Province designato dall’Unione delle Province d’Italia; un rappresentante dell’Istituto Superiore per la protezione e ricerca ambientale (ISPRA); tre rappresentanti delle Associazioni venatorie nazionali riconosciute; due rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative a livello nazionale.
I compiti
Svolgerà compiti di organo tecnico consultivo per tutto ciò che riguarda l’applicazione della legge 157/92. Una novità che ridimensiona il ruolo di Ispra nella determinazione di pareri che, pur essendo obbligatori ma non vincolanti per le Regioni, finiscono spesso per avere un peso nei ricorsi al Tar, ad esempio in quelli degli animalisti contro i Calendari venatori.
Il compito di redigere un parere tecnico passerà ora al Comitato tecnico faunistico – venatorio nazionale, dopo un’attenta valutazione di tutti i dati presentati