I furti nelle aziende agricole non finiscono mai. Anzi si intensificano. Agricoltori sotto mira a Rottofreno nel Piacentino. Danni ingenti

Il problema c’è, c’è sempre stato: per la sua disposizione un’azienda agricola spesso si pone come obiettivo facile per i malviventi che possono far forza su grandi distese, su ampi magazzini e garages non sempre controllabili. Nell’azienda Scrocchi in località Cantacucco a Rottofreno, nel Piacentino ma analoghi furti si sono verificati nella settimana anche a Mantova, a Cremona. Tutte azioni che avevano come obiettivo un particolare trattore, di grandi prestazioni. Antenne satellitari, il malloppo più usuale anche se poi l’azione dei ladri non finisce li. Dice Roberto Scrocchi: “Dall’ultimo furto subito dall’azienda per il valore di centinaia di migliaia di euro e sempre di attrezzature d’avanguardia per l’agricoltura di precisione, è trascorso meno di un anno. “Ho già fatto denuncia ai carabinieri – spiega Roberto Scrocchi – ed ho chiamato il mio fornitore, il quale mi ha segnalato che nella stessa notte sono stati messi a segno diversi furti a Mantova e Cremona, sempre su trattori della stessa marca. Nella disgrazia, mi tocca ritenermi fortunato perché hanno rubato solo le antenne e non anche i display come ad aprile. Sono affranto – prosegue – Ho passato la notte precedente a perlustrare la corte perché il cane continuava a chiamarmi, ma la corte è 80 pertiche, non posso passare tutte le notti a camminare, mercoledì non sono riuscito giovedì mattina mia figlia si è accorta del furto perché quando si è avvicinata per metterli in moto c’erano impronte sui cofani. Stiamo facendo dei lavori a una stalla per cui anche di notte arrivano i mezzi, credo che siano stati disturbati. Con l’inizio della campagna ricominciano anche i furti. Sono stufo: la siccità e la Pac che riduce i contributi e aumenta gli impegni, e i cinghiali che mi costringono a livellare anche 4 volte i campi che vanno a pomodoro perché fanno le buche cercando i chicchi di mais della scorsa campagna, e i lupi che adesso vengono anche a minacciare i vitelli, mi vien voglia di cambiar mestiere”. Marco Francolini, noto agronomo commenta: “Con il rialzo delle temperature la campagna entra nel vivo, i ladri lo sanno perfettamente, infatti, i satellitari dopo il rimessaggio invernale erano appena stati montati. L’azienda viene colpita in un momento critico sottraendo un’attrezzatura che serve per l’agricoltura 4.0: per somministrare in modo estremamente razionale fitofarmaci e ammendanti e tracciare in modo preciso tutte le operazioni come l’enorme mole di burocrazia richiede. L’Agricoltore è comunque in grado di lavorare avvalendosi della sua competenza, ma l’elaborazione documentale ne risente. È un danno oltre che economico anche organizzativo e gestionale, si aggiunga che in questo momento è pure difficile trovare pezzi di ricambio”.
Durissimo il presidente di Confagricoltura Piacenza, Filippo Gasparini, che esprimendo solidarietà all’azienda dichiara: “E non si dica che gli operai dovevano smontare l’attrezzatura a fine giornata, perché non assumiamo gente per far trascorrere loro giornate col cacciavite in mano, abbiamo ritmi e impegni e attività che sono incompatibili con la possibilità di fare queste operazioni quotidianamente e che tra l’altro sconsiglio perché si tratta azioni su attrezzature tecniche che un operaio non è tenuto a saper smontare e rimontare rischiando di provocare danni. Poi, per fare un parallelo è come chiedere a ciascuno, per evitare il furto dell’auto, di smontare il motorino di avviamento ogni sera. I trattori erano nell’area cortilizia, un’area privata, e va già bene che ci fosse lo spazio in corte, perché non ci sono né spazio né soldi per ulteriori capannoni, dato che abbiamo dovuto quadruplicare la dimensione delle stalle: per il rispetto del benessere animale dove prima stavano tre vitelli ora ce ne sta uno solo. Non sta più in piedi, il Paese dica e decida se tuteliamo prima le famiglie o i vitelli. L’attrezzatura rubata serve per agevolarci nel documentare e dimostrare ogni operazione fatta in campo. Siamo sottoposti ad ogni sorta di controllo, abbiamo registri per tutto, dai farmaci, delle operazioni in campo, mentre i prezzi dei nostri prodotti, che continuiamo a subire, non ci consentono di fare fronte a tutto. Questi furti sono reiterati e focalizzati su una specifica marca. A livello locale le nostre forze dell’ordine fanno tutto il possibile, ma il problema è a livello di Paese. Siamo al paradosso in cui c’è la presunzione d’innocenza per i delinquenti e non per gli imprenditori. Non regge che l’impresa debba essere efficiente, sostenere i controlli, ottenere prezzi bassi e non essere tutelata e difesa. Adesso vogliamo che si sospendano i controlli inutili alle aziende e che si mettano risorse e impegno per controllare i malviventi”.

 

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