Superbonus, l’Uai: scelta che getta nella disperazione le imprese

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L’Unione degli Artigiani Italiani (Uai) e delle PMI aveva espresso a inizio anno, alla presenza della presidente Meloni, una serie di perplessità sul Superbonus 110%. Sia in ordine alla percentuale, ritenuta insostenibile per le finanze italiane, sia per il sistema di cessione del credito.

E in attesa dei correttivi, ora circa 40.000 imprese del settore rischiano il fallimento, con cassetti pieni di crediti, famiglie che si trovano con case dove i lavori sono iniziati e non si sa se finiranno, lavoratori che rischiano il posto. Ma, lamenta l’Uai, invece di trovare una soluzione che possa salvare il comparto, il Governo opera una stretta che di fatto getta nella disperazione le Imprese.

“Come Unione Artigiani Italiani chiediamo all’Esecutivo – spiega il presidente nazionale Uai, Gabriele Tullio – di ponderare le scelte, di ascoltare con attenzione sia le imprese che i lavoratori e dopo un confronto costruttivo operare delle decisioni: il Paese non può vivere nell’incertezza. Ritengo che in questi momenti sia fondamentale un’iniezione di liquidità, finanziandola con gli strumenti che si hanno a disposizione e che la necessità primaria sia quella di scongiurare il rischio di fallimento. Abbiamo bisogno di far crescere il PIL che si genera dal comparto edile il quale resta un volàno che non ha eguali perché funge da traino di tutti i settori”.

“La nostra Organizzazione – continua Tullio – da sempre pone al centro della propria azione gli imprenditori e le loro maestranze e ritiene che bisogna dare segnali distensivi e di speranza, scongiurando in tutti i modi gli scioperi annunciati dai sindacati all’indomani del decreto. Ricordiamo – conclude il presidente Uai – che scelte sbagliate della politica o di Governi precedenti non è giusto che siano pagati dall’anello più debole, cioè imprese e lavoratori”.

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