Gruppo Saros Investigazioni: “Cyberbullismo e abusi online, indagini e controlli a tutela dei minori”

“La rivoluzione digitale ha portato una crescente presenza nei social anche dei minorenni, generando il diffondersi della forma ‘virtuale’ del bullismo: il cyberbullismo.

“L’utilizzo dilagante della tecnologia ha purtroppo contribuito ad una forte crescita degli abusi online e, in generale, dei pericoli legati al mondo digitale, spesso sottovalutati dalle figure genitoriali e scolastiche”, introduce Giordano Rosati, esperto in scienze investigative e titolare del Gruppo Saros Investigazioni. “La situazione è allarmante: atti di bullismo e cyberbullismo comportano ripercussioni gravi sul piano psicologico e pesanti sofferenze nella vittima, con possibili problemi di autostima, identità personale, forme depressive, attacchi di panico, esclusione sociale, finanche il suicidio. Per tali motivi questo fenomeno va contrastato sin da subito, in modo da salvaguardare i soggetti più deboli”.

Una soluzione per risolvere questo problema e porre fine a minacce, offese e violenze generate da atti di bullismo è quella di rivolgersi ad un’agenzia investigativa strutturata, capace di acquisire tutti gli elementi necessari, utili a contrastare questo grave fenomeno. Gruppo Saros Investigazioni, in breve tempo e con la massima riservatezza è in grado di accertare l’esistenza di casi di bullismo e cyberbullismo, raccogliendo in modo efficace e legittimo le prove producibili in giudizio.

“I bulli, soggetti giovanissimi, hanno trovato il modo di perpetrare i loro giochi crudeli utilizzando la rete, mettendo in atto una serie di prevaricazioni e violenze nei confronti delle vittime”, spiega Rosati. “In aggiunta, il bullismo ‘online’, rispetto a quello ‘offline’, si estende ad un numero maggiore di minori, dal momento che internet consente di interfacciarsi con chiunque, abbattendo le barriere dello spazio e del tempo. Uno degli aspetti più insidiosi del cyberbullismo è proprio la velocità con cui messaggi, immagini, video, anche a contenuto sessuale propriamente detti revenge porn, vengono trasmessi in rete senza il consenso della persona, travolgendo la vittima che rimane letteralmente invischiata ed incapace di liberarsi dalla tela costruita da questi soggetti”.

Gruppo Saros Investigazioni, attraverso opportuni servizi investigativi volti alla tutela dei minori, si occupa anche del pedinamento del giovane nel caso in cui dall’on line si passi alla minaccia fisica o di adescamento da parte di soggetti terzi.

“La Cassazione con sentenza dell’11 giugno 2018 ha dato il via ad una giurisprudenza sempre più severa sulle aggressioni subite dai ragazzi in ambito scolastico precisando che, per trattarsi di bullismo, le condotte devono essere reiterate, continuative e gravi, cioè suscettibili di determinare nella vittima una situazione di dominio psicologico, di prevaricazione e conseguente sottomissione”, prosegue Rosati. “L’azione penale viene esercitata dai famigliari della vittima dietro querela, proprio perché nella maggior parte dei casi il bersaglio è un minore. Data la delicatezza delle dinamiche – sottolinea – è sempre opportuno che le indagini vengano svolte da un soggetto terzo, che sia autorizzato e competente, affinché questa attività non vada ad incrinare il rapporto di fiducia tra genitore e figlio. La famiglia, per arginare e fronteggiare il fenomeno, dovrebbe monitorare il minore, attuando un controllo sui dispositivi di cui fa uso, unitamente ad un consulto psicologico e, soprattutto, alla costruzione di un dialogo costruttivo che aiuti il giovane allo sviluppo della consapevolezza del sé”.

 

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