Finanziaria, così il lavoro occasionale in agricoltura

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Hands with protection gloves cutting the roses

La legge di Bilancio 2023 sembra voler introdurre, in via sperimentale, per il biennio 2023-2024, una nuova tipologia contrattuale in agricoltura determinata da esigenze di natura occasionale. Nella stessa Finanziaria però si sopprimono tutte le norme sulla applicabilità della cosiddetta “normativa PrestO”, proprio nella parte in cui erano riferite al lavoro occasionale agricolo.

In attesa delle circolari applicative, Cia Emilia Romagna fa il punto sulle nuove norme per il lavoro occasione in agricoltura. Con la grande novità data dalla durata massima prevista, di 45 giorni in 12 mesi. Giornate di lavoro effettivo, attraverso la formula del contratto aperto.

Questa la nuova classificazione per alcuni lavoratori:

È confermata la limitazione, valevole per tutte le categorie richiamate ad eccezione dei pensionati, che prevede che non si debba aver avuto, nei 3 anni antecedenti, un ordinario rapporto di lavoro in agricoltura.

Per utilizzare il lavoratore con tale tipologia contrattuale, il datore di lavoro dovrà comunque sempre effettuare la preventiva comunicazione di assunzione al centro per l’impiego così come avviene per quelle relative a tutti i rapporti di lavoro subordinato. I lavoratori occasionali agricoli vanno riportati sul Libro Unico del Lavoro (Lul) anche in un’unica soluzione alla scadenza del rapporto di lavoro

È comunque sancito l’obbligo dei datori di lavoro del settore agricolo di applicare i contratti collettivi nazionali e provinciali sottoscritti dalle organizzazioni sindacali più rappresentative a livello nazionale, pena l’impossibilità di stipulare questa nuova tipologia di contratto. Presi come base di riferimento per il compenso che ovviamente dovrà essere erogato nella modalità “tracciata”. Le somme sono esenti da Irpef o da qualsiasi altra imposizione fiscale, non incidono sullo stato di disoccupato od inoccupato entro il limite delle 45 giornate prestate nel periodo compreso tra il 1° gennaio ed il 31 dicembre e sono cumulabili con il trattamento pensionistico.

La contribuzione versata dalle parti è utile ai fini di eventuali successive prestazioni previdenziali ed assistenziali, nonché per quelle di disoccupazione anche agricola, e per i cittadini extra comunitari è computabile ai fini reddituali per il rilascio od il rinnovo del permesso di soggiorno.

In caso di irregolarità, oltre alla multa tra 500 e 2500 euro, per le violazioni più gravi il rapporto si trasforma ex lege a tempo indeterminato.

“Personalmente commenta Stefania Flammia, Cia Emilia Romagna – ritengo che questa nuova tipologia di rapporto di lavoro non possa rappresentare la soluzione ai problemi evidenziati dal settore agricolo che da anni auspica una semplificazione vera degli adempimenti e che si scontra sempre di più con un’evidente ed allarmante carenza di manodopera.

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