Bartolini, Cia Umbria: “Aspettiamo la nuova Pac”

Matteo Bartolini

Matteo Bartolini, presidente di Cia Umbria, ha salutato l’inizio del nuovo anno, non dimenticando il 2022 appena concluso, con una relazione a largo raggio. Vediamola.

“Dal vecchio anno ereditiamo un momento delicato per tutti. L’aumento del prezzo dell’energia e del carburante dovuta al conflitto con l’Ucraina, la mancanza di materie prime, l’incremento del costo dei fertilizzanti. Elementi che trainano l’inflazione e che hanno fatto crescere di molto i costi delle produzioni per gli agricoltori. Senza considerare che la perdita del potere di acquisto delle famiglie medie italiane che incide sui consumi e, di conseguenza, sulle vendite delle aziende agricole”.

Ancora Bartolini: “Il nuovo anno porta tutti noi ad affrontare nuove sfide per un futuro più sostenibile sotto il profilo ambientale, economico, sociale che possiamo affrontare con la nuova Pac, che deve essere adeguatamente finanziata. Gli stanziamenti del 2014-2020 erano più di 408 miliardi di euro, mentre quelli della Pac 2023-2027 si fermano a 386 miliardi, senza contare l’inflazione galoppante che ne riduce ulteriormente il valore. Secondo uno studio, l’attuale inflazione schizzata alle stelle potrebbe far perdere circa 84 miliardi dei 386 stanziati in tutta l’Unione europea”.

Sempre sulla Pac: “E’ questa una Pac che alza il livello delle sfide ambientali, mette in atto una progressiva convergenza degli aiuti tra i Paesi. Che aiuta i ‘piccoli’ riducendo del 10 per cento le risorse precedentemente destinate ai ‘grandi’. Che tende la mano all’agricoltura di montagna rispetto a quella di pianura. Un pacchetto di opportunità che, per proteggere il settore primario dagli eventi catastrofali, istituisce per la prima volta la possibilità di accantonare fino al 3 per cento degli aiuti del primo pilastri per la creazione di un fondo mutualistico”.

“Ma questa ‘cassetta degli attrezzi’ della politica agricola comunitaria offre tante opportunità ma anche tanta burocrazia e regole. E poi viene il Csr (Complemento di sviluppo rurale per l’Umbria) che, dal primo gennaio 2023, mette a disposizione 534 milioni di euro in cinque anni alle imprese agricole e agroalimentari. Insomma, molte le opportunità ma anche molte le complessità. Per questo motivo, la vera sostenibilità la si trova non perseguendo esclusivamente gli aiuti europei, quanto piuttosto attraverso un’attenta analisi del proprio potenziale aziendale, analizzando la tendenze di mercato e creando una nuova dimensione di relazioni all’interno delle filiere, ma anche e soprattutto con il consumatore”.

“Anche Cia Agricoltori Italiani si prepara alla nuova Pac e alle nuove sfide. In Umbria abbiamo organizzato un fitto calendario di incontri territoriali con le imprese per aggiornarle su quest’opportunità, ma anche per cercare di cogliere da loro le criticità per poi rappresentarle al meglio”.

Infine: “In rappresentanza di Cia Agricoltori dell’Umbria sarò al servizio di tutti coloro che vorranno lavorare per migliorare le condizioni economiche, sociali ed ambientali della nostra regione e del settore agricolo e agroalimentare. Buon anno a tutti”.

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