Cibo sintetico in Italia? Manco per idea! La Coldiretti soddisfatta dell’appoggio della Regione Umbria.

Una battaglia epocale quella che si sta combattendo con l’idea di introdurre anche in Italia il cibo sintetico. La Coldiretti Umbria, non c’erano dubbi, sta mettendo in campo tutte le proprie forze insieme a Fondazione Campagna Amica, Filiera Italia e World Farmers Markets Coalition perché lo sbarramento legislativo sia il più completo possibile. Esprime anche soddisfazione per la delibera della Giunta Regionale a sostegno della petizione promossa per chiedere una legge che vieti produzione, uso e commercializzazione del cibo sintetico in Italia.
La raccolta firme in Umbria, in poco tempo – riferisce Coldiretti – ha già riscosso migliaia di adesioni, registrando pure il sostegno di personaggi della società, dell’economia e di rappresentanti delle Istituzioni, a cominciare dai Sindaci. Nei giorni scorsi, la Giunta Regionale dell’Umbria ha deliberato a sostegno dell’iniziativa di Coldiretti.
Esprimiamo un grande ringraziamento per l’appoggio in questa importante battaglia sindacale, ma soprattutto di civiltà – commenta Albano Agabiti Presidente Coldiretti Umbria.
Il cibo sintetico – spiega Agabiti – è un pericolo concreto che, presentato strumentalmente come opportunità per l’ambiente e per la sostenibilità, agevola uno scenario di omologazione in antitesi al nostro modello produttivo, fondato su qualità, sicurezza e sullo straordinario legame tra cibo e natura.
Un’altra iniziativa, la nostra – aggiunge Agabiti – per difendere agricoltori, allevatori e consumatori dalla deriva del cibo sintetico, un grande inganno che rischia di sconvolgere il sistema agroalimentare globale, spingendo i consumatori verso un modello di dieta artificiale. Siamo di fronte ad una pericolosa situazione sostenuta da importanti campagne di marketing, che tendono a nascondere i colossali interessi commerciali e speculativi in ballo che penalizzano le tradizionali attività di allevamento e pesca.
Ci riempie di orgoglio – ribadisce Mario Rossi Direttore regionale Coldiretti – il fatto che tantissimi cittadini umbri abbiamo già deciso di aderire alla nostra petizione, ma senza dubbio il sostegno delle Istituzioni è un segnale veramente importante.
Vogliamo sensibilizzare le famiglie e i consumatori – prosegue Rossi – sui rischi del passaggio a una dieta unica mondiale: un gravissimo e intollerabile attacco per la nostra tradizione agroalimentare, fatta di storia, salute e qualità, ma anche per i posti di lavoro di tutta la filiera, dal campo alla tavola. Siamo schierati a favore di un cibo che sostiene la biodiversità e la valorizzazione delle risorse naturali, preservando il nostro settore primario e le sane tradizioni. Ci opponiamo al “cibo Frankestein” che stanno cercando di mettere sulle nostre tavole; per questo continueremo a tutelare in ogni modo le nostre produzioni e le nostre imprese – conclude Rossi.
La petizione può essere sottoscritta negli uffici Coldiretti di tutta l’Umbria, nei mercati contadini e negli agriturismi di Campagna Amica, così come in tutti gli eventi promossi dall’Organizzazione agricola.

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