Superbonus 110%, nelle Marche già 7.699 pratiche

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Superbonus ed Ecobonus hanno ridato slancio all’intera economia delle Marche e non solo al settore dell’edilizia, ma anche a quello dell’impiantistica, degli infissi, del mobile. Secondo i dati del rapporto Enea e Ministero per la transizione ecologica, nelle Marche al 31 ottobre sono state quasi 7.699 le pratiche presentate per il Super Bonus 110% per un totale di 1miliardo e 373milioni di euro di investimenti ammessi a detrazione (pari a 966milioni di euro di investimenti per lavori conclusi), con una percentuale di interventi realizzati pari al 70,4%.  Di questi il 54% sono stati utilizzati dai condomini per 521milioni di euro. Il 30% per case e villette (283 milioni di euro) e il 16% (162milioni di euro), per abitazioni con ingresso indipendente.

Numeri – quelli presenti nel rapporto “Ecobonus e Superbonus per la transizione energetica del Paese”, pubblicato dal Censis e dall’Agenzia Harley&Dikkinson per conto delle associazioni dell’edilizia – che per Cna Costruzioni Marche non possono essere sottovalutati nella rimodulazione degli ecobonus per l’edilizia.

Secondo CNA Costruzioni Marche per riformare e rimodulare gli incentivi per l’edilizia e in particolare i Superbonus occorrerebbe partire da questi dati per una esatta comprensione dell’impatto economico e sociale dei Super ecobonus.

“I Super ecobonus, in particolare quelli dedicati all’efficienza energetica – ricorda il presidente di CNA Costruzioni delle Marche, Marco Rossi – rispondono a due obiettivi, ovvero a quello del risparmio energetico e quello del contrasto al surriscaldamento ambientale. Per questo le decisioni su come proseguire in materia di Superbonus non possono essere assunte solo sulla base di criteri di scostamento della spesa pubblica con budget predeterminati”. Ed anche in questo Censis osserva che “Il fenomeno va analizzato simulando l’impatto della spesa pubblica in termini di risorse economiche attivate, di occupazione generata nonché in termini di capacità del gettito fiscale di “ripagare” almeno in parte un investimento che ha una forte valenza sociale. Non da ultimo, qualunque decisione dovrebbe tenere conto del risparmio energetico finora attivato dalla spesa per Super ecobonus e di quello che potrà essere attivato nell’immediato futuro”.

Secondo Rossi “questo parametro di valutazione dell’impegno dello Stato non appare affatto secondario (ma appare del tutto trascurato dal dibattito politico attuale) se si considera che l’Italia si trova in questo momento, insieme a molti altri Paesi europei, in una seria crisi energetica”.

“Occorre dunque – conclude Rossi – che le misure di agevolazione vengano mantenute e occorre fare di tutto perché si blocchino fenomeni speculativi anche determinati dall’abnorme aumento delle materie prime e dalle spinte inflattive. Le banche debbono agevolare cittadini e imprese in questa fase cruciale del paese. Questo ancora di più nelle Marche, una regione dove il 60% del patrimonio abitativo ha più di 47 anni e dove terremoto ed eventi climatici hanno reso ancora più fragile questo territorio”.

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