Manca personale qualificato, centri revisione auto a rischio

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Manca personale specializzato e tanti centri di revisioni auto rischia la chiusura. Anche a causa della burocrazia e delle norme che, pensate per aumentare la sicurezza, finiscono per imprigionare le attività, soprattutto quelle di piccole dimensioni.

A lanciare l’allarme è la Cna, che chiede di tutelare urgentemente i centri di revisione privati, gli ingenti investimenti e le migliaia di addetti impiegati ed il servizio pubblico che esercitano. Esiste infatti una evidente difficoltà a reperire personale in possesso sia dei titoli di studio idonei, che della prevista esperienza triennale maturata nel settore della manutenzione auto. Ed è per questo che i centri di revisione ex art. 80 C.d.S. sono a rischio chiusura e con essi sono a rischio i posti di lavoro di tutti gli altri dipendenti.

Il periodo per formare un ispettore delle revisioni è di circa sette mesi, modulo A e modulo B, per un totale di 296 ore fra teoria e pratica. Gli esami a cura della Motorizzazione sono rimasti bloccati a lungo e l’attuale scarsità di sessioni annuali, qualora dovesse persistere, priverà il mercato di lavoratori da inserire nel proprio organico, mettendo i centri di revisione in condizione di dover sospendere l’attività qualora ispettore dovesse  assentarsi per qualunque motivo.

Si tratta di 9.150 imprese a livello nazionale che danno lavoro a oltre 25.000 addetti con un fatturato annuo di un miliardo circa. A livello provinciale parliamo di oltre 70 imprese con centinaia di addetti.

L’ allarme lo lancia Cna Autoriparazione nazionale ed è ripreso a livello territoriale da Rocco Martarelli e Gianluca Giacometti presidenti Cna Ancona rispettivamente dei Meccatronici-Gommistii e delle Autocarrozzerie: “Occorre reintrodurre, come accadeva per il vecchio responsabile tecnico, la sostituzione temporanea dell’ ispettore per il tempo necessario a formare un altro addetto; bisogna ripensare e rendere più elastica la parte della norma legata all’ esperienza e devono essere resi meno criptici e più attinenti alle attività previste,  i quiz d’esame”. Siamo in una situazione in cui meno del 10% degli ammessi agli esami riesce a qualificarsi e in alcune realtà, l’ammissione all’esame deliberata dalle Regioni, viene messa in discussione, per cavilli burocratici, dalla Commissione d’esame.

Se, allo stato attuale – proseguono i due dirigenti Cna – un centro revisione dovesse per motivi vari perdere il proprio ispettore, potrebbe dover chiudere l’attività. La correttezza delle operazioni di revisione e la conseguente sicurezza stradale, non si ottengono rendendo impossibile ai centri di revisione di operare,  bensì incrementando i controlli e sanzionando chi opera in modo scorretto”.

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