Mondiali, affari con brivido per i club dei 68 “italiani”

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Senza arrivare neanche al giro di boa, la Serie A si è fermata per lasciare spazio al discusso Mondiale di calcio in Qatar. Dove non ci sarà l’Italia. Ma con protagonisti 68 giocatori stranieri che militano in club della Serie A. Che a seconda dei casi, guardano con diversi sentimenti le partite che il 18 dicembre decreteranno la nazionale campione del mondo. Perché se nel caso di alcuni giovani gli avveniristici stadi nel deserto potranno rappresentare una vetrina in grado di consacrarli come stelle del calcio, facendone lievitare il prezzo, per altri, campioni già affermati (e pagati e stipendiati in quanto tali) il timore è che possano andare incontro ad infortuni o comunque tornare fuori condizione a gennaio, quando riprenderà il campionato.

Perché gli infortuni, soprattutto in una stagione preparata in modo anomalo, iniziata in anticipo in gran parte dei campionati proprio in vista dello stop per i Mondiali, sono una eventualità da prendere in considerazione. Ecco perché alcuni presidenti e allenatori di club, sotto sotto, potranno salutare con una certa soddisfazione l’eliminazione della nazionale in cui milita il loro giocatore migliore. Anche se alcuni militano in formazioni che possono arrivare alla finale del 18 dicembre.

Certo, nel caso di conquista del Mondiale, magari con rete decisiva in finale, il Pallone d’Oro è alla portata, con un conseguente aumento del valore del giocatore. Sempre che sia fresco di rinnovo e non in procinto di fare le valigie, perché in quel caso una bella prestazione al Mondiale potrebbe anche complicare le cose per le squadre di club.

Infortuni, i casi Dybala e Nico Gonzales

Il rischio infortuni ha caratterizzato questi mesi di campionato. E, inevitabilmente, resterà anche per le partite in Qatar. L’immagine del portiere del Verona Dragowski in lacrime dopo il grave infortunio nell’ultima partita di campionato contro lo Spezia, che gli è costata il Mondiale, è ancora viva nella mente degli sportivi. Come quella ad inizio stagione dell’olandese della Roma Wijnaldum, infortunatosi in un contrasto in allenamento e in attesa di poter tornare in campo, forse a febbraio. Sempre in casa Roma, ha preso al volo l’aereo per il Qatar, con tanta apprensione, Dybala, dopo l’infortunio muscolare che lo ha tenuto fuori dai campi per un mese. Un’assenza che ha mostrato l’importanza del calciatore argentino per la squadra giallorossa. Che rischia di perderlo a fine anno (la clausola rescissoria è di soli 20 milioni) qualora La Joya brilli al Mondiale.

Nico Gonzalez stato invece rimandato a casa, insieme a Correa, dall’allenatore dell’Argentina Scaloni. E quello del calciatore della Fiorentina è un caso, tra sospetti e scambi di accuse tra nazionale e club circa il suo infortunio.

I 65 convocati della Serie A

La squadra di club italiana più rappresentata ai Mondiali del Qatar è la Juventus, con 11 giocatori: Danilo, Alexandro e Bremer (Brasile); Di Maria e Paredes (Argentina); Milik e Szczesny (Polonia); Kostic e Vlahovic (Serbia); Rabiot (Francia); McKennie (Usa).

Sono invece 7 i convocati del Milan: Kjaer (Danimarca); Dest (Usa); De Ketelaere (Belgio); Leao (Portogallo); Hernandez e Giroud (Francia); Ballo-Touré (Senegal).

Dopo il ritorno a casa di Correa, sono 6 i convocati dell’altra squadra milanese, l’Inter:  Bozovic (Croazia); Dumfries e De Vrij (Olanda); Lautaro Martinez (Argentina).

La capolista Napoli manda al Mondiale 5 giocatori: Zielinski (Polonia); Anguissa (Camerun); Olivera (Uruguay); Kim (Corea del Sud); Lozano (Messico).

Come il sorprendente Torino di Jovic: Lukic, Radonjic e V. Milinkovic-Savic (Serbia); Vlasic (Croazia); Rodriguez (Svizzera).

Anche la Fiorentina ha visto rimandato, appunto, a casa un giocatore, Nico Gonzales. In Qatar restano in 4: Zurkowski (Polonia); Milenkovic e Jovic (Serbia); Amrabat (Marocco).

Quattro giocatori anche dall’Atalanta: Maehle (Danimarca); Pasalic (Croazia); De Roon e Koopmeiners (Olanda).

Quattro anche dalla Roma di Mourinho: Dybala (Argentina); Rui Patricio (Portogallo); Zalewki (Polonia); Vina (Uruguay).

Stesso numero per il Verona fanalino di coda: Hrustic (Australia); Lazovic e Ilic (Serbia), Hongla (Camerun). Ci sarebbe stato anche il portiere Dragowski, se non si fosse infortunato gravemente alla caviglia nell’ultima partita di campionato.

Tre i giocatori della Salernitana: Dia (Senegal), Piatek (Polonia); Bronn (Tunisia).

Anche la Sampdoria ne manda 3 in Qatar: Sabiri (Marocco); Djuricic (Serbia); Bereszynski (Polonia).

Due i convocati della Lazio: Milinkovic-Savic (Serbia); Vecino (Uruguay).

Come lo Spezia: Kiwior (POlonia); Ampadu (Galles).

Ed il Bologna: Aebischer (Svizzera); Skorupski (Polonia).

Ne mandano uno a testa al mondiale il Sassuolo (Erlic, Croazia); Udinese (Ebosse, Camerun); Cremonese (Vasquez, Messico).

Nessun convocato per Lecce, Monza ed Empoli.

I convocati della Serie B

Non si ferma, se non per un turno legato alle amichevoli della Nazionali, la Serie B. Che manda 3 giocatori al Mondiale in Qatar: Glick (Polonia) del Benevento; Karacic (Australia) del Brescia; Cheddira (Marocco) del Bari.

Gli altri campionati

Quello che era “il campionato più bello del mondo”, la Serie A italiana, ha perso terreno rispetto a tornei più ricchi. Lo si vede nella conquista delle Coppe europee. Ed anche nelle convocazioni ai Mondiali, con la Premier inglese che ha visto partire per il Qatar ben 133 calciatori. Anche se la sqiadra di club più rappresentata milita nel campionato tedesco, il Bayern Monaco, con 17 giocatori.

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