Anche la pasta può essere un’occasione di viaggio. Soprattutto se si tratta di una pasta da scoprire, come tante ce ne sono su e giù per l’Italia. In occasione della Giornata mondiale della pasta (25 ottobre) Omio, la piattaforma di viaggio multimodale leader in Europa per confrontare e prenotare treni, autobus, voli e traghetti, ha selezionato i tipi di pasta meno conosciute d’Italia da scoprire con un tour in treno. Una rassegna riportata anche da Foodaffairs.
Cjarsons – Friuli Venezia Giulia
I cjarsons, o cjalzons, tipici della regione della Carnia, ma si possono gustare in tutto il Friuili Venezia Giulia. Simili come forma ai ravioli, sono una pasta fresca a base di farina di grano tenero e acqua, e un ripieno caratterizzato da un contrasto di sapori dolci e salati. Appartenenti alla tradizione povera, un tempo venivano farciti con ciò che si aveva a disposizione in casa, come spezie o erbette, ma anche con ingredienti dolci come cacao o marmellata.
Dove assaggiarli e come arrivare con Omio: da Milano a Udine in treno, 3h52
Agnolotti del plin – Piemonte
Tipo di pasta ripiena particolarmente diffuso in Piemonte, in particolare nella provincia di Asti e Alessandria, nella zona del Monferrato. Viene solitamente preparata con un ripieno a base di carne e viene servita con condimenti come di sugo d’arrosto, burro e salvia oppure al pomodoro. Molti preferiscono consumare gli agnolotti in brodo.
Dove assaggiarli e come arrivare con Omio: da Milano ad Alessandria in treno, 1h24
Testaroli – Liguria
Meno note delle trofie o delle trenette, i testaroli sono tipici della tradizione povera contadina della Lunigiana, anche se era già presente nell’antica Roma. Oggi è anche Presidio Slow Food. Il nome deriva dal “testo”, una teglia che si usa sulla brace: appoggiato su una griglia, viene usato per cuocere a fuoco vivo un impasto liquido di farina, sale e acqua. Come per una crêpe, si aspetta che la pentola sia calda e si versa la pastella, si lascia rapprendere leggermente e poi si fa cuocere con il coperchio. Alla fine, il disco ottenuto ha un aspetto leggermente spugnoso, che viene lasciato asciugare e poi tagliato grossolanamente.
Dove assaggiarli e come arrivare con Omio: da Milano a La Spezia in treno, 3h
Bigoli – Veneto
Pasta lunga tipica del Veneto dove sono detti in dialetto “bigoi”. Sono molto simili agli spaghetti ma più grossi e ruvidi. Nella ricetta originale venivano realizzati tramite l’uso di macchinari a torchio e originariamente consistevano in un mix di grano duro e grano tenero, acqua e sale. Esistono diverse ricette e preparazioni determinate dai tipi di farina e dal condimento: si passa dai bigoli all’anatra, al ragù di carne, alla salsa di acciughe fino alla variante fatta con la farina saracena.
Dove assaggiarli e come arrivare con Omio: Da Milano a Padova in treno, 1h59
Gramigna – Emilia Romagna
Simile a un bucatino corto arricciato, si trova nelle zone di Modena e Bologna. Spesso è chiamata anche “paglia e fieno” per via dei suoi due colori: il giallo della semola di grando duro e il verde dell’impasto che contiene anche gli spinaci. La troverete spesso nella variante con il ragù di salsiccia, deliziosi!
Dove assaggiarli e come arrivare con Omio: da Milano a Bologna in treno, 1h14
Mafalde – Campania
In Campania, i formati tipici sono tantissimi, difficile fare una scelta. Tra questi spiccano le mafalde, meno noti rispetto ad altre tipologie. Chiamate anche Reginelle, sono molto riconoscibili grazie al loro aspetto “merlettato” e devono il loro nome a Mafalda di Savoia, per la cui nascita, nel 1902, vennero create la prima volta. A Napoli era considerato “o’ piatto d’e feste” e ancora oggi viene preparato in occasioni speciali.
Dove assaggiarli e come arrivare con Omio: da Milano a Napoli in treno, 5h
Lumachelle – Marche
Originarie delle Marche, le lumachelle, dette anche passatelli in altre zone, sono cilindretti composti da un impasto ricco a base di parmigiano, pangrattato, uova, farina e noce moscata. Vengono mangiati solitamente in brodo di cappone o arricchiti nell’impasto con le spinaci. L’origine di questa pasta va indietro nella storia fino al Rinascimento, quando pare fosse particolarmente apprezzato dalle famiglie nobili di Urbino dell’epoca.
Dove assaggiarle e come arrivare con Omio: da Milano a Urbino in treno, 5h
Strangozzi – Umbria
In Umbria si possono assaggiare gli strangozzi (o strengozzi), pasta fresca all’uovo legata alla tradizione povera, in particolare della zona dello Spoletino. Ancora oggi, tradizione vuole che la sfoglia si stenda a mano in modo vigoroso fino a uno spessore di 2 millimetri per poi tagliarla in strisce lunghe 30 cm. La particolare consistenza porosa di questa specialità consente di trattenere molto bene qualsiasi tipo di condimento di carne (ragù) o vegetariano (con semplice pomodoro, alla Spoletina; con tartufi; con gli asparagi di stagione).
Dove assaggiarli e come arrivare con Omio: da Milano a Orvieto in treno, 5h.